La libreria 37 2 Sulle tracce del padre Telemaco a Pilo Era una mattina celeste, piena di sole quando la nave di Telemaco approdò nel porto di Pilo. Il viaggio era andato bene, con il vento sempre in poppa e un mare liscio come l olio. Appena sbarcati, si diressero subito verso la reggia che sorgeva poco distante dal porticciolo: un edificio di pietra, bianco come la schiuma del mare. «Siate i benvenuti, cari ospiti , li accolse il buon Nestore appena li vide. «Stavo giusto per mettermi a tavola insieme ai miei figli, ma adesso il nostro banchetto sarà più piacevole. così bello mangiare in compagnia! . Le ancelle portarono i lebèti1 con l acqua per il lavaggio delle mani. Poi, compiute le abluzioni2, Nestore si rivolse gentilmente ai nuovi arrivati: «Chi siete, e da dove venite, illustri ospiti? , domandò. «Io sono Telemaco, il figlio di Ulisse, e costui è Mentore, mio buon consigliere e amico di mio padre , rispose. «Tu, tu saresti il figlio di Ulisse! , esclamò Nestore con la voce rotta dal pianto. Il buon re si alzò, per abbracciare Telemaco. Ma le gambe gli tremavano dall emozione e dovette sedersi di nuovo. 1 2 lebèti: bacinelle, catini. abluzioni: lavaggi per purificare il corpo, in questo caso le mani.