42 VERSO ITACA divenne un occhio bianco nel cielo, Telemaco e Atena salirono sul carro di Nestore. Lo guidava Pisistrato, che era il maggiore dei suoi figli. «Addio, amici , li salutò il buon re. «Vi auguro che il vostro viaggio sia fruttuoso. Ma voi, per cortesia, portate i miei saluti a Menelao. Abbiamo passato tanti anni insieme, laggiù a Troia, combattendo fianco a fianco. A volte, se ci ripenso, mi viene un po di nostalgia per quei tempi là. Anche se non vorrei ritornare indietro per niente al mondo. La guerra è una gran brutta cosa, ragazzi! . Così parlava il saggio Nestore. Poi Pisistrato agitò la frusta, e i cavalli partirono al galoppo verso Sparta lontana, nel regno di Menelao. La donna più bella del mondo Telemaco era molto emozionato all idea di incontrare Menelao, l eroe che, insieme al fratello Agamennone, aveva guidato l esercito dei Greci contro la ricca città di Troia. Suo nonno Laerte gli aveva raccontato che quella guerra era scoppiata per colpa di sua moglie: Elena, figlia di Tindaro e di Leda. Elena era bella, tanto bella che non sembrava neanche una donna mortale, ma una dea. Così pensavano in molti, ammirando la grazia delle sue forme e lo splendore del viso: un ovale perfetto, in cui spiccavano due occhi azzurri come il mare e una bocca aggraziata, da far invidia alla stessa Afrodite. A poco a poco, nacque la leggenda che la nobile sposa di Menelao fosse figlia di Zeus, e che Tindaro fosse solo il suo padre putativo. Così i poeti, che di fantasia ne hanno da vendere, inventarono una storia meravigliosa a cui tutti credettero come se fosse realtà. Il dio onnipotente, padre degli dèi e degli uomini, si era innamorato di Leda, e per unirsi a lei non esitò a trasformarsi in un cigno. La cosa non vi deve sorprendere, perché gli dèi, e Zeus in particolare, si diverti-