58 VERSO ITACA «Beh, passavo da queste parti e mi sono detto: Andiamo un po a vedere cosa combina mia sorella , sbottò. Poi, posando lo sguardo sull eroe che russava: «Hai intenzione di cantargli la ninna nanna? , aggiunse strizzandole l occhio. «Ma piantala! Ho altro in mente, io , rispose la dea, seccata. «E cioè? . «Ho deciso di apparire in sogno alla figlia di Alcinoo, Nausicaa. Voglio convincerla a venire qui, insieme alle ancelle, a lavare le sue vesti nell acqua del fiume . «Così incontrerà il povero Ulisse, si impietosirà di lui e lo accompagnerà alla reggia di suo padre: è questo il tuo piano, o sbaglio? . «Non sbagli, caro , rispose la dea, sorridendo. «Ulisse non può continuare a scorrazzare per mare a bordo di una zattera, in balia dei venti e delle tempeste. Ha bisogno di una nave vera per ritornare a casa. E chi, se non i Feaci, gliela potrà fornire! . «Già! E c è da scommettere che il tuo protetto, con la sua parlantina, saprà guadagnarsi la simpatia del re e di sua moglie Arete , sghignazzò Ermes. «Sai cosa ti dico: vi somigliate proprio come due gocce d acqua, voi due. Sembrate quasi fratelli! . «Di sicuro, sarebbe un fratello più affidabile di te , lo rimbeccò la dea. Poi lo piantò in asso, senza tanti complimenti, e volò in un battibaleno nella reggia di Alcinoo. Il sogno di Nausicaa Alcinoo aveva sposato Arete quand era ancora giovanissimo, poco più di un ragazzo. Era stato suo padre, il re Nausitoo, figlio di Poseidone, a scegliere per lui quella fanciulla silenziosa, dai grandi occhi verdi e il volto bianco come la luna. Il matrimonio, anche se combinato, si rivelò un buon affare. Così, quando, alla morte di Nausitoo, Alcinoo salì al trono, si