136 20 capitolo Timoteo «Allora, Fusoni ha chiamato tuo padre? Com è andata? Che gli ha detto? Come l hanno presa i tuoi? Tu come stai? Cosa hanno deciso di fare? Chielli sa qualcosa? Come pensano di dirglielo? Che ne sarà del padre? Queste e altre ottomila le domande dei miei amici che, ormai, sanno quasi tutto di questa storia. So anch io che Luigi non mi farà più niente, ma mi ronza nella testa la sua domanda sospesa e la paura dei ragazzi del cantiere. Racconto a Lodo, Bassam, Andrea e Benedetta. Non tralascio niente: il pranzo con il mio carnefice e l espressione sconvolta dei miei, una volta che gli ho detto tutto. Mia madre conosce bene i genitori di Luigi: erano amici d infanzia. Brave e sfortunate persone, ha detto. Ha anche cercato di riassumere, con mio padre, tutta la situazione. Mi ha detto di non stare a preoccuparmi. Luigi e la sua famiglia saranno aiutati dal maresciallo. Anche se non lo danno a vedere, i miei, li ho feriti. Erano convinti che gli avrei sempre detto tutto e, invece, in una situazione così, io, come al solito, borbottano, ho voluto fare da solo e di testa mia. Papà sembra addirittura afflitto. Per farla breve: niente festa per me. Povera Lodovica.