58 8 capitolo Oggi, caso strano, ho tempo. Devo fare le analisi del sangue per l attività sportiva. Mi sono svegliato prestissimo, quasi prima degli uccelli squillanti dall alba. Decido di fare un altra strada e passo davanti alla scuola dell infanzia. Mi divertono le voci e i sorrisi attenti dei bambini piccoli e poi li trovo di una simpatia onnipotente. Rallento davanti ai cancelli, quasi mi fermo. Vedo una scena bellissima: un ragazzo grande e grosso che fa sparire tra le sue braccia quella che credo sia la sorellina, a furia di baci e abbracci. La solleva in aria, facendole fare l aereo; lei ride, un po spaventata, ma si vede che si diverte. La poggia delicatamente a terra e la saluta, guardandola entrare nell atrio. Il ragazzo si gira verso di me senza guardarmi. Il mio sorriso rimane bloccato in gola quando mi accorgo che è, di nuovo, Chielli. La situazione diventa grottesca: per la seconda volta il caso, il destino o quello che è mi hanno dato la possibilità di vedere senza essere visto. Perché? Lo seguo da lontano, facendomi piccolo piccolo. La strada verso scuola è quella. Oggi non ho soldi in tasca e, porca miseria, per la prima volta da quando lo conosco, ho dimenticato di eseguire un suo ordine: non gli ho fatto i compiti d inglese. Stavolta, un pugno o qualcosa di peggio, non me li toglie nessuno. Luigi Chielli è davanti a me di una decina di metri e non