L'abbigliamento Elegante sobrietà maschile La veste ufficiale dei Romani era la toga ( ): ampia, drappeggiata di lana bianca, tagliata a ellisse, generalmente senza ornamenti. La era invece ornata con una balza di porpora ed indossata dai fanciulli, da alcuni sacerdoti e dai sommi magistrati, la era quella del trionfo, la , l’abito dei sacerdoti. La toga risultava però poco pratica e difficile da indossare tanto che era necessario l’intervento di un servo per drappeggiarla, secondo l’uso del tempo. Così gradualmente essa fu sostituita dal , più corto, dalla , una sorta di mantellina e dalla , un mantello leggero con cappuccio. Pesanti mantelli con cappuccio erano il e la , da cui il soprannome dell’imperatore Marco Aurelio Antonino che la prediligeva; sotto la toga o in casa per comodità si usava la tunica ( ), una sorta di maglia in lana o in lino che arrivava fino alle ginocchia. Consisteva in due pezzi di stoffa ( ) cuciti insieme e legati da una cintura: non era segno di distinzione uscire senza cintura. toga praetexta toga picta trabea pallium lucerna paenula cucullus caracalla tunica plagulae Pontefice Massimo, I secolo a.C., Palazzo Massimo, Roma. Raffinatezze femminili Anche le donne portavano sulla pelle una tunica lunga fino ai piedi come la stola: quest’ultima, spesso variopinta, era indossata sulla tunica e stretta da una cintura. Per uscire, le matrone si coprivano il capo con un mantello, la , di foggia greca. Le donne di classi agiate usavano anche borsette, ombrellini da sole ( ) e ventagli di piume di pavone ( ), di solito portati dall’ancella che le accompagnava. palla umbella flabella Livia Drusilla che indossa una veste e una palla, Madrid, Museo Archeologico Nazionale.