Preziosi gioielli Le Romane amavano molto esibire gioielli preziosi, frutto di una sapiente manodopera orafa: le collane, , catene elaborate, erano ornate di chiusure con teste di moretti, di leoni, di serpenti; i braccialetti, , assumevano varie fogge, tra cui quella a spirale, riproducendo la forma del serpente. Questo tipo di bracciale si collegava al culto del serpente, simbolo delle forze vitali sotterranee. Gli anelli, , erano finemente lavorati, con castoni di gemme, nelle quali veniva incisa una formula di augurio o il volto di una divinità. Gli orecchini, , passavano ogni immaginazione per varietà di forme; "a navicella", ad anello, ellittici, pendenti, con l'inserimento di grosse perle, , ambra, corallo, pietre preziose colorate. Questi tintinnavano ad ogni movimento da essere chiamati , nacchere. monilia armillae anuli inares margaritae crotalia Orecchini in oro. Bracciale in oro in forma di serpente rinvenuto nella Casa del bracciale d’oro, a Pompei. Cammeo di Messalina con preziosi gioielli, Museo della Biblioteca di Parigi Bisogna annoverare i fermagli, , per fermare la , gli aghi, , le bende, , abilmente inserite nelle elaborate acconciature dei capelli. Non sembra esagerata la testimonianza di Plinio il Vecchio , secondo cui la moglie di Caligola indossava gemme del valore di quaranta milioni di sesterzi. Anche Apuleio diceva che le matrone potevano camminare sui gioielli: fibulae stola acus crinales mitrae 1 “Super gemmas et monilia calcant.” : scrittore latino di Como (23-79 d.C.), autore della , enciclopedia delle conoscenze scientifiche dell'antichità; rimase ucciso durante l'eruzione del Vesuvio del 79. Plinio il Vecchio Naturalis historia