Unità 9 La chioma di Fotide ■ L’aggettivo sostantivato ■ L’indicativo perfetto ■ Il complemento di fine Io e Fotide aspettiamo il momento propizio per sbirciare nella camera di Panfila e scoprire i suoi segreti attraverso la fessura della porta. Intanto guardo la fanciulla e le dico: “Sei splendida, sei ancora più bella!”. Mi piacciono i suoi capelli che riflettono lo splendore dell’oro o del sole, abbelliti da una profumata coroncina di rose; oggi Fotide li ha raccolti sulla testa, fermati da un nodo; proprio quel nodo mi ha conquistato il cuore e mi ha fatto innamorare di lei. Altri giorni la sua chioma è intrisa di unguenti arabi e divisa in ciocche dai denti affilati di un pettine sottile, oppure è raccolta in tantissime trecce. La giovane mi legge negli occhi e mi dice: “Sai, la mia padrona prepara la sua acconciatura con una cura maniacale; la pettinatrice viene due, tre volte la settimana con i ferri del mestiere. Panfila esce dalle sue mani con riccioli fittissimi fermati da nastri, o sulla testa troneggia un cono di capelli, avvolto da strisce colorate, o la sua chioma è fermata da uno spillone”. Siamo in cima della scala, ormai davanti alla porta della stanza di Panfila; guardo dalla fessura: “Fotide, ma quante boccette e ampolle sui due tavolini!” La fanciulla mi spiega che su di uno ci sono i profumi, sull’altro gli unguenti per la magia. “Guarda quale ricercatezza: le ampolle dei profumi hanno diverse forme: colombelle azzurre in vetro, fiaschette verdine, o vasetti panciuti in alabastro egizio; addirittura c’è una boccetta d’oro! Alcune contengono profumi che giungono dall’Arabia, altre sono a base di essenze di mirto, di loto, di fieno greco, di melograno. Sull’altro tavolo invece ci sono gli unguenti che Panfila usa per le sue arti magiche. Lì predispone il suo laboratorio infernale: erbe aromatiche, piastre di metallo con scritte indecifrabili, resti di uccelli di malaugurio, chiodi di croci, sangue... Domani sarà una notte senza luna, saliremo di nuovo e vedrai.... Infatti si vuole trasformare in civetta”.