Il dativo di possesso Il è un costrutto tipicamente latino che consiste nell’uso del per indicare possesso: dativo di possesso verbo al posto di sum habeo al verbo si sostituisce ; habeo sum il italiano diventa in latino; soggetto dativo il italiano diventa in latino. complemento oggetto nominativo In diciamo: Tullio ha un cane. italiano - - sogg. p.v. c. ogg. In diventa: latino Tullio canis est. - - dativo nominativo p.v. In latino il dativo di possesso viene impiegato anche in espressioni per indicare il nome di una persona, di un animale o di una cosa. Per dire: «La mia amica si chiama Ortensia», ci sono due possibilità: a. Meae amicae nomen est Hortensiā ( ) . nominativo b. Meae amicae nomen est Hortensiae ( ). dativo concordato con la persona, l'animale o la cosa cui si riferisce il nome. Per rendere l’idea del possesso è ammessa in latino anche la forma con : habeo Tullius canem habet. Se devi tradurre in italiano questa frase, ti consigliamo di tradurre mentalmente in modo letterale («A Tullio è un cane»), ma successivamente dovrai trasformare l’espressione secondo l’uso corrente della nostra lingua e cioè: Tullio ha un cane. PALESTRA 1 Traduci prima in forma letterale e poi in forma corretta le seguenti frasi sul quaderno. Traduzione letterale: Traduzione corretta: 1. Tullio multi amici sunt. A Tullio sono molti amici. Tullio ha molti amici. 2. Sirenibus pars corporis mulieris est, pars piscis. 3. Asino in cistis magnum salis pondus erat. 4. Urbi alta moenia erant. 5. Tulli magistro longā barbā est. 6. Corneliae candidae genae, nigri oculi et longae comae sunt. 7. Troiae iniquā finis fuit ob lignei equi dolum. 8. Octavii fratri sumptuosā villā apud Caralim in maris ripā erat.