L'architettura della villa

La villa poteva essere costituita da due corpi ben distinti: un edificio (villa rustĭca) abitato dai servi, con magazzini, fienili, granai, cantine, vasche per irrigare e per abbeverare gli animali, e una grande cucina; vicino a questa si trovavano le stalle. Per mezzo della forza animale venivano fatte funzionare le macine per il grano, il torchio per l’uva e le olive. L’altro edificio (villa urbăna), collocato in una posizione privilegiata, contornato da boschetti e giardini, veniva abitato dal dominus (padrone) e dalla sua famiglia nei periodi di festa e poteva essere dotato anche di terme e di ogni bellezza architettonica, come marmi, colonne, statue, saloni per convivi, porticati.

n Mosaico rappresentante una corsa con i cavalli,Villa del Casale.
n Mosaico rappresentante una corsa con i cavalli,Villa del Casale.

I poeti amano la vita agreste

I poeti celebravano la vita in campagna, perché Roma, al tempo dell’impero, era diventata caotica e nella pace gli intellettuali potevano trovare la quiete necessaria per l’ispirazione e per la riflessione (otĭum). La vita agreste per i ricchi diventò una vera moda, tanto che Orazio, quando ricevette in dono da Mecenate, un ricchissimo patrizio che proteggeva i letterati famosi, una villa in campagna esclamò: "Hoc erat in votis..." "Questo era il mio desiderio". Con la caduta dell’impero romano e con le invasioni barbariche che determinarono lo spopolamento delle città, le ville e le fattorie (curtes) divennero soprattutto centri importanti di rifugio per sfuggire alle razzie, nuclei fondamentali per lo sviluppo della civiltà medioevale.

Caccia al cinghiale, Villa del Casale.
Caccia al cinghiale, Villa del Casale.