Il banditore suscita le risate della gente, ma la crudelissima Fortuna sceglie per me un compratore incredibilmente adatto alla mia tragica situazione: è un ubriacone, che porta in giro la dea Siria, con nacchere e tamburelli, elemosinando insieme a una banda di gente strana. Chiede informazioni al banditore sulla mia docilità. E questo gli risponde: “Tu hai davanti a te un pecorone, non un asino. Tranquillo per qualunque uso tu voglia farne”. L’acquirente vuole utilizzarmi per portare in giro la statua della dea, vuole essere sicuro della mia mansuetudine, e così vengo venduto per diciassette denari al vecchio Filebo. Si chiama così il mio nuovo padrone e io divento un somaro schiavo: “Com’è crudele la Fortuna con me!”.

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1. Il pastore mi affida alla sua feroce moglie che mi mette alla macina, il mio lavoro è a vantaggio della sua ricchezza.
Pastor me (mi) suae feroci uxori tradit, quae (che) me (mi) molae ponit; meus labor suis divitiis est.

2. Poi un ragazzo malvagio mi tormenta e procura forti dolori alle mie gambe.
Deinde atrox adulescens me (mi) cruciat et fortes dolores meis cruribus parat.

3. Il ragazzo mi dà fuoco e questo mi causa dolori alla pelle, ma mi getto nel fiume e sono salvo.
Adulescens me (mi) incendit et hoc (questo) mihi (mi) atrocem dolorem pelli parat, sed me (mi) in flumen conicio et salvus sum.

4. Incontro un viandante che mi porta in una città, dove un banditore vende uomini e animali. Un vecchio, di nome Filebo, mi compra: ora sono un animale schiavo!
In viatorem incido qui (che) me (mi) *in urbem ducit, ubi mercator homines et animalia vendit. Senex, cui nomen est Philebus, me* (mi) emit: nunc animal servus sum!

Nelle frasi sono presenti alcune regole che troverai nell’unità: gli aggettivi della seconda classe a una uscita (in rosa); il complemento di vantaggio (in blu) e di svantaggio (in verde).