n Il participio presente n Il participio passato n Il complemento d agente e di causa efficiente Lo sfortunato incontro con un soldato romano U n giorno, mentre io e l ortolano torniamo dal foro, ci imbattiamo in un tizio, un tronfio soldato di una legione di stanza in Tessaglia, che si rivolge al mio padrone parlando in latino; quello non comprende nulla e non risponde. Il militare si offende, gli sferra un colpo in testa con una verga di vite e lo butta gi dalla mia groppa. Il soldato capisce che il mio padrone non conosce la lingua latina e gli dice in greco: Ho bisogno del tuo asino, deve aiutare i miei commilitoni a trasportare i bagagli del mio comandante . Vengo a conoscenza, attraverso le parole del soldato, che in questa zona ci sono legioni romane per il controllo del territorio. L ortolano, a me affezionato, per dissuaderlo gli dice: un somaro che non in grado nemmeno di portare le verdure al mercato, a stento ansimante arriva alla stalla. Non pu certo portare oggetti pesanti! . Il soldato non si lascia convincere, anzi si accanisce contro di lui e lo minaccia con la spada, ma ha sottovalutato la forza del mio padrone, che lo picchia di santa ragione tanto che quello deve fingersi morto per salvarsi la pelle. L ortolano teme che arrivino i commilitoni del soldato e cerca rifugio presso la casa di un suo amico che ci nasconde in una stanza segreta del sottotetto, con una piccola finestra. I soldati, avvisati dal militare, che intanto si era ripreso, ci cercano in tutta la zona circostante. Uno spione ci ha visti entrare in quella casa e riferisce tutto al comandante, che, per incriminare il mio padrone, dice 262