L esercito romano distinto per valore, veniva premiato con l assegnazione di un podere, spesso situato sulle terre conquistate. La disciplina ferrea e l organizzazione efficiente crearono un esercito formidabile, comandato da valenti strateghi. I cives Romani soldati Durante la monarchia ai patrizi e ai loro clienti, divisi in tre trib , competeva organizzare l esercito, perch essi erano finanziariamente in grado di equipaggiare cavalieri e fanti. Nei primi tempi della repubblica, con la nuova divisione dei cittadini in base alla ricchezza, l esercito veniva composto con un reclutamento fondato sul censo. I cittadini pi facoltosi fornivano centurie di cavalieri e di fanti con armatura pesante, molto costosa; i meno abbienti costituivano la fanteria leggera. I plebei avevano obblighi militari e n Elmo crestato venivano inseriti nella risalente al primo classe di competenza. periodo della monarchia, Museo In caso di straordinaria Guarnacci, Volterra. necessit , anche i poveri venivano arruolati, ma l armatura era a carico dello stato. Tutti i cives Romani potevano essere chiamati alla guerra dai 18 ai 46 anni. Molti combattenti erano contadini che imbracciavano le armi nel momento della necessit . Con l espansione territoriale e con l avvio di campagne militari oltre i confini della penisola, fu necessario prolungare la ferma dei soldati fino a numerosi anni. Quando i soldati tornavano alle loro case, spesso trovavano i fondi incolti o devastati dal passaggio degli eserciti e si indebitavano fino a diventare schiavi per non aver restituito il denaro in prestito. Se il soldato si era La legione La legione era l unit fondamentale, formata da 300 fanti e 300 cavalieri e disposta su tre linee, a scacchiera. In prima linea erano schierati i pi giovani, fanti armati alla leggera, hastati, nella seconda, i soldati di media et con armatura pesante, principes, infine nella terza fila si trovavano quelli pi esperti, triarii. Alle ali (di fianco) si disponeva la cavalleria, equitatus, per proteggere i soldati o per attaccare gli avversari. Gli hastati affrontavano per primi il nemico con giavellotti, poi, armati di gladio, proseguivanola lotta con un corpo a corpo; se venivano uccisi, subentravano i principes, poi i triarii. Questo schema, col passare del tempo, non fu cos rigido: a partire da Cesare, infatti, la disposizione poteva cambiare secondo la conformazione del terreno e le tattiche militari. n Legionari romani. 274