Iside e gli altri dei: nel segno dell’incontro delle civiltà Il Pantheon degli dei orientali I Romani accoglievano le religioni provenienti da altre terre conquistate, nell’ottica del cosmopolitismo, infatti già nel II secolo a.C. venivano praticati culti originari dell’Egitto e del Medio Oriente. Serapide è una divinità derivante dal culto egizio di Osorapi (Osiride e Api), venerato come dio della guarigione e della fertilità, e si diffuse rapidamente a Roma. Veniva rappresentato come un uomo barbuto, con una corona a forma di toro e un serpente avvolto attorno a un braccio. I suoi seguaci lo osannavano insieme a Iside, ma il suo culto subì un declino quando il Cristianesimo si diffuse nell’impero; venne ufficialmente soppresso nel IV secolo d.C. Serapide Busto di Serapide, Musei Vaticani. Cibele L’adozione del culto di questa dea avvenne durante la seconda guerra punica per scongiurare il pericolo di Annibale; venne costruito un suo tempio sul colle Palatino, dove era custodita una delle sette pietre nere, che proteggevano la città. Era considerata la Grande Madre, , protettrice delle partorienti e di tutte le cose create. Durante l’equinozio di primavera, si celebravano cerimonie funebri con la presenza dei sacerdoti consacrati alla dea, i Coribanti. La divinità era raffigurata su di un carro trainato da due leoni. Magna Mater Mitra Dai culti persiani deriva quello di Mitra, venerato come dio della luce e creatore di tutte le cose, avendo dato vita all’universo. È un giovane energico, di belle fattezze, con un berretto frigio e con le spalle adornate di un manto che gli scende fino alle ginocchia: per la sua forza era considerato protettore degli eserciti. Iside Senza dubbio la divinità più venerata fu Iside, di origine egizia, dea della maternità, della fertilità, della magia. Sposò Osiride che venne ucciso, fatto a pezzi e gettato nel Nilo dal malvagio Seth. Iside riuscì a ricomporre il corpo del marito e gli ridiede la vita; per questo fu ritenuta capace di far resuscitare i morti e fu considerata associata alla magia e all’oltretomba. I suoi simulacri rappresentavano la dea con forme perfette, il suo abito era trapunto di stelle e al centro splendeva la luna, astro sacro alla divinità; il capo di Iside era spesso ornato di spighe di grano e in mano teneva un sistro. Statua di Iside, Museo Egizio di Torino.