La matrona romana famosa una che ricorda la filatura della lana (lanam tractare) come virt propria della donna romana. Filare la lana assumeva un valore simbolico: l adesione della donna al modello di comportamento della madre di famiglia (mater familias) onesta, casta, fedele al marito. La padrona di casa (domina) si dedicava poi a tessere e a ricamare. Nonostante le decisioni fossero di competenza del marito, la moglie era spesso cooperatrice del consorte. Partecipava alla sua dignit , condivideva l educazione dei figli, gli stava vicino nei banchetti (epulae), dove mostrava per atteggiamenti austeri e riservati. Infatti nei convivi la donna stava seduta e non sdraiata, non beveva vino, ma vino mescolato al miele (mulsum). Si presentava elegante, ma sobria, con l abito lungo, spesso avvolta nel mantello (palla), simbolo di virt femminile; il trucco quasi non si vedeva. Il ruolo della donna romana Dopo le nozze (nuptiae), che avvenivano in et giovanissima, la donna passava dalla tutela del padre a quella del marito e diventava matrona (donna sposata). Ella non partecipava alla vita politica, ma, a differenza della donna greca, poteva uscire accompagnata da un ancella (ancilla), n Ritratto di donna andare per romana, Fayum. negozi o presso le amiche. Godeva inoltre di grande prestigio all interno della famiglia: amministrava i beni della casa, educava i figli, esercitava l autorit sulle serve. La vita in famiglia I figli e le figlie di famiglia (filii et filiae familias) erano molto rispettosi nei suoi confronti. La matrona era di costumi integerrimi; le sue principali virt erano la dedizione al marito, la cura dei lavori domestici, la religiosit ; infatti offriva spesso rose e viole agli dei e alle dee. I modelli ideali di matrona romana si trovano sulle epigrafi. In particolare, ne rimasta n Busto di Giunone. Terracotta; 380 a.C. ca. Museo Villa Giulia, Roma. n Bassorilievo del II secolo d.C. raffigurante una scena matrimoniale. 54