La matrona modello di virtù femminile nella Roma repubblicana Molte donne romane sono passate alla storia come modello di moglie perfetta: per esempio, Lucrezia, sposa di Collatino, si uccise per non sopravvivere alla violenza usatale da Sesto, figlio di Tarquinio il Superbo. Anche Cornelia appare una matrona esemplare: figlia di Scipione l’Africano e moglie di Sempronio Gracco, fu madre dei Gracchi. Dopo la morte prematura del marito, educò i figli da sola. Una volta era ospite di Cornelia una ricca matrona campana che le mostrò i suoi bracciali pieni di perle e di pietre preziose. Cornelia con le mani e le braccia spoglie mostrò alla donna i figli e disse: “Questi sono i miei gioielli”. Alla fine della repubblica, con il diffondersi dei costumi orientali e della ricchezza ( ), si impose il gusto per i piaceri ( ) della vita mondana e del lusso. Così il modello tradizionale della matrona fu talora messo in discussione. Venne introdotto il divorzio e si riduceva il numero dei figli. Ciò causò la reazione ostile dei conservatori che accusarono le donne di corruzione e di eccessiva libertà dei costumi. divitiae deliciae Tiziano, Il suicidio di Lucrezia. Matrona romana. Busto di marmo (193-211 d.C.), New York, Metropolitan Museum. Livia Drusilla, moglie di Augusto raffigurata come la dea della fertilità. Parigi, Museo del Louvre.