La famiglia romana L'istituzione della famiglia ( ) ha sempre avuto grande importanza a Roma: il matrimonio era infatti concepito anche come un dovere sociale, in quanto permetteva sia di rinforzare i legami tra famiglie patrizie sia di stabilirne di nuovi. La era quasi un piccolo stato. Capo supremo era il a cui obbedivano la moglie ( ), i figli ( ), i servi ( ) e le serve ( ). Il padre era arbitro della vita dei figli, che poteva anche vendere o far morire. familia familia pater familias uxor liberi servi ancillae Ritratto di famiglia romana, Brescia, Museo di Santa Giulia. Tuttavia, generalmente, i padri non abusavano della loro (potere), anzi i loro sentimenti erano spesso improntati a giustizia e moralità e la nascita dei figli veniva festeggiata attraverso precisi riti. Se il padre riconosceva il bambino appena nato, lo sollevava da terra ( ) e lo prendeva fra le braccia; in caso contrario, il piccolo diventava un della . Una volta riconosciuto il neonato, venivano appese corone ( ) all’esterno della casa. potestas liberum tollere servus familia coronae Bolla d’oro, Pompei, Casa di Menandro. La bulla Nove giorni dopo la nascita per i maschi e otto per le femmine, durante una cerimonia che prevedeva offerte e preghiere agli dei, vi era il rito della purificazione ( ), poi si attribuiva il nome al bambino. Al collo gli veniva appesa una , ovvero un medaglione che conteneva amuleti e portafortuna con lo scopo di proteggerlo dalle sventure e dal malocchio. I figli dei ricchi ricevevano in dono una (medaglione d’oro), i figli dei poveri una (medaglione di cuoio). La veniva tenuta al collo fino ai sedici anni per i maschi, quando veniva indossata la toga virile, e fino al matrimonio per le femmine. dies lustricus bulla bulla aurea bulla scortea bulla Statua in bronzo rappresentante un , Madrid, Museo Archeologico Nazionale. pater familias