Come sono fatti i recettori del gusto? Come funzionano?
I recettori del gusto sono localizzati soprattutto sulla superficie della lingua e hanno l’aspetto di piccole protuberanze, dette papille gustative ( 1 ). Esistono papille gustative, seppur in numero minore, anche nella parte posteriore del palato e sulle pareti della faringe. Se osservi la tua lingua allo specchio, vedrai che non ha un aspetto uniforme ma appare più vellutata sul davanti e più ruvida sul fondo della bocca; ciò accade perché le papille gustative sono di diversi tipi e forme e sono localizzate in zone diverse della lingua ( 2 ). Alcune sembrano piccoli calici e sono perciò dette caliciformi o circumvallate, altre somigliano a funghi, le fungiformi, altre a foglie, le foliate, e altre ancora hanno una forma allungata, le filiformi. Le papille caliciformi sono facilmente riconoscibili perché sono disposte sulla lingua a formare una “V” con il vertice rivolto verso la parte interna della bocca. Insieme alle fungiformi e alle foliate, sono dotate di calici gustativi, piccolissimi organi costituiti da cellule sensibili ai sapori ( 3 ). Le papille filiformi invece percepiscono le sensazioni termiche e la consistenza dei cibi. Per penetrare nei calici gustativi e raggiungere le cellule recettrici, le sostanze chimiche responsabili dei vari gusti - dolce, amaro, acido, salato - devono essere disciolte nella saliva o essere già liquide. Un tempo si credeva che per ogni tipo di gusto esistessero cellule specializzate localizzate in zone diverse della lingua: i recettori del dolce sulla punta, quelli dell’amaro nella parte posteriore, quelli del salato e dell’acido nelle parti laterali. Recenti studi hanno però verificato che tutte le papille sono efficaci nel sentire il sapore totale di un cibo e hanno anche individuato alcuni nuovi gusti, come l’umami (“saporito” in giapponese), tipico del dado da brodo, e il grasso. Dalle papille gustative si dipartono le fibre nervose che portano le informazioni al cervello.
1 Papille gustative al microscopio.