A partire dalla pubertà, gli organi riproduttori femminili, così come avviene per quelli dei maschi, iniziano a funzionare: nelle ovaie fin dalla
nascita sono presenti centinaia di migliaia di futuri ovuli; nel corso del periodo di fertilità della donna ne arrivano a maturazione 400-500.
3 Le cellule e gli organi riproduttivi femminili
Com’è fatto l’apparato riproduttore femminile?
L’apparato riproduttore femminile è prevalentemente interno e più complesso di quello maschile: esso infatti oltre a produrre e portare a maturazione le
cellule sessuali deve ospitare il nuovo essere che si forma dall’unione di spermatozoo e ovulo, nutrirlo e contenerlo nella crescita e favorirne la
nascita. È costituito dalle ovaie, le tube di Falloppio, l’utero, la vagina e la vulva. Le ovaie sono le ghiandole sessuali formate dai follicoli in cui
maturano gli ovuli; producono l’estrogeno e il progesterone, gli ormoni sessuali femminili. Le tube di Falloppio o ovidutti si appoggiano, con delle
specie di frange, alle ovaie; sono condotti di circa 10 cm che raccolgono l’ovulo maturo o lo “spingono” verso l’utero. Qui può avvenire l’incontro tra
ovulo e spermatozoo e la fecondazione. L’utero è un organo cavo, molto elastico, a forma di pera rovesciata; è costituito da un tessuto muscolare
esterno e da una mucosa interna ricca di vasi sanguigni. Qui viene accolto il nuovo essere dai primi stadi di sviluppo sino alla nascita. L’utero è
collegato alla vagina, un canale dotato di una parete muscolare lungo 6-7 cm circa, che sbocca nella vulva, la parte esterna dell’apparato femminile in
cui sbocca anche l’uretra, in posizione anteriore. Tra la vagina e la vulva si può trovare una sottile membrana, l’imene, che chiude in parte l’apertura
vaginale e che può essere lacerata durante un rapporto sessuale.