Mendel scrisse le sue leggi prima della scoperta dei cromosomi e del DNA. Nella prima metà del XX secolo la genetica ha permesso di confermare le
scoperte di Mendel e di spiegarle in modo chiaro, utilizzando un linguaggio moderno e specifico.
Che cosa determina quello che Mendel chiamò “carattere”? Che cosa sono i due “fattori” mendeliani?
Nella fotografia al microscopio elettronico ( 3 ) puoi osservare una coppia di cromosomi omologhi. Ogni banda evidenziata da un colore contiene due “fattori” corrispondenti la cui azione combinata determina un “carattere”, per esempio il “colore del fiore” nelle piante di pisello. Osserva la tabella.
La genetica chiama gene la coppia di fattori individuati da Mendel. I geni sono porzioni di DNA localizzato nei cromosomi; ogni gene, come sai,
determina un preciso carattere. Ognuno dei due fattori che costituiscono un gene è chiamato allele; gli alleli dominanti sono indicati da una lettera
maiuscola, per esempio R, mentre per gli alleli recessivi si usa una lettera minuscola, per esempio r. Un individuo con due alleli uguali per un
carattere è detto omozigote (da “omo” = uguale + “zigote” = coppia), per esempio RR, omozigote dominante, rr, omozigote recessivo. Un individuo con
alleli diversi per un carattere è detto eterozigote (da “etero” = diverso + “zigote” = coppia), per esempio Rr. In genetica l’insieme dei caratteri
osservabili si chiama fenotipo, mentre l’insieme dei geni che determinano il fenotipo è chiamato genotipo: una pianta con fenotipo “fiore rosso” può
avere genotipo RR o Rr, una pianta con fenotipo “fiore bianco” ha genotipo rr.
La meiosi spiega la segregazione, separazione, degli alleli: sai già che durante la meiosi (divisione delle cellule sessuali o gameti) i cromosomi
omologhi si separano, perciò ogni cellula sessuale alla fine contiene solo un cromosoma per ogni coppia e quindi solo un allele per un certo carattere.