5 La digestione nello stomaco

Superata l’epiglottide il bolo prosegue il suo viaggio nell’esofago, un organo a forma di tubo che sbocca nello stomaco. L’esofago produce muco con funzione lubrificante per facilitare la discesa del bolo. È costituito da fibre muscolari che si contraggono in modo ritmico producendo movimenti ondulatori lungo la direzione di propagazione del bolo (movimenti peristaltici) (10). Il bolo raggiunge lo stomaco passando attraverso il cardias, un muscolo ad anello che si apre e chiude come una valvola.


Com’è fatto lo stomaco?
Osserva la struttura dello stomaco, la sua parete esterna ( 11 ) e il suo interno ( 12 ). La parete esterna dello stomaco è costituita da tre strati di fibre muscolari sovrapposti: fibre longitudinali, circolari, oblique. La diversa disposizione delle fibre muscolari permette il movimento delle pareti dello stomaco in ogni senso, in modo che tutto il bolo si mescoli ed entri in contatto con il succo gastrico. La parete interna è rivestita da mucosa ricca di ghiandole che producono succhi gastrici e muco protettivo.


La forma dello stomaco è quella di un sacco che può raggiungere la capacità di un litro e mezzo circa. La sua funzione è di proseguire la digestione degli alimenti sia fisicamente, rimescolando il bolo con le contrazioni dei suoi muscoli (movimenti peristaltici), sia chimicamente, attraverso l’azione dei succhi gastrici prodotti dalle ghiandole della mucosa. Il succo gastrico è costituito da acqua, da vari enzimi, tra cui la pepsina, e da acido cloridrico. Alcune ghiandole della mucosa gastrica producono muco ( 13 ), che ha la funzione di proteggere le pareti dello stomaco dall’attacco corrosivo dell’acido cloridrico che, come sai, è un acido molto forte e pericoloso.
Qual è l’azione della pepsina e dell’acido cloridrico sul bolo?
Osserva le immagini 14 e 15, che documentano i risultati di un esperimento per verificare l’azione della pepsina e dell’acido cloridrico sul bianco d’uovo (albume). Nei due provettoni vengono immessi del bianco d’uovo e dell’acqua; in quello b vengono aggiunti pepsina e acido cloridrico. L’esperimento è condotto a 37 °C, cioè a temperatura corporea. Il colore bianco torbido del contenuto delle provette è dovuto alle proteine di cui è costituito l’albume. Alla fine dell’esperimento, nella provetta b ci sono ancora tali proteine? Poiché il contenuto della provetta b è diventato incolore e semitrasparente si può concludere che l’azione combinata di pepsina e acido cloridrico ha “digerito” le proteine dell’albume.


La pepsina (16) è quindi un enzima capace di spezzare le proteine in molecole più corte, i peptoni, che sono solubili in acqua. L’acido cloridrico permette l’azione della pepsina e distrugge i batteri contenuti nei cibi. Oltre alla pepsina, che trasforma le proteine in peptoni, il succo gastrico contiene anche altri due enzimi, la lipasi gastrica che inizia la digestione dei grassi e la chimosina che fa coagulare la caseina, proteina del latte. Nello stomaco il bolo alimentare assume l’aspetto di un liquido denso e lattiginoso, il chimo. Esso passa nell’intestino attraverso un altro muscolo ad anello, il piloro.