4. 2 IL TRASPORTO PUBBLICO A LUNGA PERCORRENZA

4. 2.1 IL TRENO

Il treno è costituito da una serie di veicoli ferroviari che vengono trainati da un locomotore. Il treno passeggeri è un convoglio che trasporta da un luogo a un altro centinaia di persone (ogni vagone ne contiene, mediamente, una cinquantina), utilizzando un sistema specializzato chiamato ferrovia.

Il trasporto ferroviario è il mezzo di trasporto collettivo via terra più conveniente sia sotto il profilo del consumo energetico, sia per quanto riguarda la comodità e la sicurezza dei passeggeri.


COM’È FATTO UN LOCOMOTORE - per saperne di PIÙ!

I locomotori sono macchine dotate di un motore elettrico o, più raramente, Diesel.

La locomotiva elettrica è costituita da un organo di presa della corrente, il pantografo, che consente il passaggio della corrente elettrica dalla conduttura fissa (rete aerea di pali e di cavi) all'impianto interno del locomotore, la cabina dell'alta tensione, adeguatamente protetta (come tutto il resto degli organi interni del locomotore) da una solida carrozzeria. La corrente elettrica mette in movimento le ruote motrici; sui due capi del locomotore sono posizionate le cabine di guida, all'interno delle quali sta il banco di manovra del macchinista.

In testa e in coda si trovano i respingenti, che servono ad assorbire gli urti e a mantenere la giusta distanza dagli altri vagoni.

Fondamentale è il SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno), un dispositivo di segnalazione che avvisa il macchinista circa lo stato dei segnali luminosi che incontrerà lungo il percorso, permettendogli una precisa impostazione del viaggio. Il SCMT è un sistema di sicurezza che mantiene i treni a giusta distanza tra loro ed è in grado, mediante un interruttore di sicurezza, di provocare l'arresto automatico del treno in caso di pericolo.

LOCOMOTORE ELETTRICO

TRENO AD ALTA VELOCITÀ

Piccola storia della ferrovia

L’idea di posare a terra travi di legno o di ferro per facilitare lo spostamento dei carichi pesanti è molto antica: già Egizi e Romani avevano tentato cose simili.

Alla fine del XVII secolo nelle miniere inglesi furono introdotti dei traini su rotaie in legno, sostituite più tardi con rotaie in ferro.

Nel 1804, presso una miniera del Galles, si mosse un convoglio di cinque vagoni trainato da una locomotiva a vapore. Il treno, che trasportava 5 tonnellate di minerale e 70 uomini, percorse 16 km alla velocità di 8 km/h.

Nel giro di pochi anni, i progressi tecnologici e la crescita economica favorirono lo sviluppo delle ferrovie in Europa come negli Stati Uniti, e la costruzione delle vie ferrate venne vissuta come l’arrivo della modernità e del progresso.

COM’È FATTA LA STRADA FERRATA - per saperne di PIÙ!

La linea ferroviaria è composta dal binario formato da:

-    due rotaie di acciaio (pezzi lunghi tra i 36 e i 48 metri);

-    traverse su cui sono collocate le rotaie e che poggiano a loro volta su una sede fatta di pietre.

È una vera e propria strada, ma con caratteristiche particolari:

-    curve con grande raggio;

-    pendenze molto limitate.

La distanza interna tra le rotaie si chiama scartamento.

4. 2.2 LA NAVE

La nave è uno dei più antichi mezzi di trasporto delle persone e delle merci.

Oggi le grandi petroliere e le navi portacontainer sono ancora i mezzi preferiti per il trasporto di merci.

Anche se per i lunghi viaggi si preferisce l’aereo, a livello turistico è in buona espansione il settore delle navi da crociera.


COM’È FATTA E COME FUNZIONA UNA NAVE - per saperne di PIÙ!

La nave è un corpo galleggiante, che rimane a galla grazie alla spinta idrostatica.

Oltre a galleggiare, la nave deve essere stabile e muoversi in ogni direzione richiesta dalle necessità.

I motori delle navi sono installati nella sala macchine situata nella parte più bassa della stiva: possono essere turbine a vapore che si impiegano per grandi potenze, o motori Diesel più adatti per piccole e medie potenze.

La propulsione è realizzata da una o più eliche, le cui dimensioni sono adeguate alla stazza della nave e messe in rotazione dall'apparato motore.

La direzione della nave è determinata dal timone, che consente di mantenere la rotta programmata.

Come fa la nave a "vedere di notte" e a evitare gli ostacoli sottomarini? La navigazione è resa più sicura da apparecchiature come:

-    il radar, che aiuta a definire in ogni momento la posizione della nave;

-    il sonar, che esplora il fondo del mare.

La nave passeggeri.

I radar e i sonar emettono, rispettivamente, onde radio nell'aria e onde sonore nell'acqua. Quando le onde colpiscono un ostacolo vengono ritrasmesse indietro e rendono visibili sugli schermi distanze e caratteristiche degli elementi presenti sul mare (per esempio altre imbarcazioni), sulla costa e sui fondali.

Nel progettare e nel costruire una nave passeggeri, si pone particolare attenzione alla sicurezza delle persone trasportate: per esempio un accurato sistema antincendio prevede suddivisioni in acciaio che impediscono o rallentano il propagarsi delle fiamme.

Molta attenzione è dedicata inoltre alla comodità del viaggio: particolari stabilizzatori attenuano il rollio della nave; è molto curato l'isolamento acustico delle cabine e dei luoghi di ritrovo dei passeggeri; si fa attenzione all'arredamento e alla decorazione degli ambienti.

Principio di funzionamento del sonar.


SPINTA IDROSTATICA Forza, detta anche forza o spinta di Archimede, in base alla quale un corpo rimane a galla in un liquido perché riceve una spinta dal basso verso l'alto uguale e contraria al peso del volume del liquido spostato.

STAZZA Capacità di carico della nave.

RADAR Abbreviazione di Radio Detection And Ranging che significa "individuazione e misura di distanza via radio". 

SONAR Abbreviazione di Sound Navigation And Ranging che significa "navigazione e misurazione per mezzo del suono". 

ROLLIO Oscillazione della nave attorno al proprio asse longitudinale.

Piccola storia delle navi passeggeri

La storia moderna del trasporto navale dei passeggeri si fa coincidere con le prime navi a vapore. Il vapore muoveva grandi pale o eliche e le forme degli scafi divennero sempre più affusolate.

Agli inizi del Novecento si cominciò a costruire navi d’acciaio, metallo più resistente e leggero del ferro. Contemporaneamente vennero applicati alle navi, sia per il trasporto delle merci sia delle persone, potenti motori a turbina e quindi quelli Diesel, che fecero aumentare moltissimo la velocità. Oggi le navi da crociera hanno dimensioni enormi, simili a grandi palazzi galleggianti.

4. 2.3 L’AEROPLANO

L’aeroplano è una delle invenzioni del XX secolo che hanno trasformato il modo di vivere: ha rivoluzionato il sistema dei trasporti, ha fatto sembrare il mondo più piccolo, ha portato a compimento un sogno antichissimo dell’uomo, quello di volare.

Oggi è sufficiente una dozzina di ore per andare dall’altra parte della Terra, un viaggio che meno di un centinaio di anni fa avrebbe richiesto diverse settimane di navigazione.

COM’È FATTO UN AEROPLANO? - per saperne di PIÙ!

Schematizzando, l'aeroplano è costituito dai seguenti organi fondamentali:

-    le ali, che sostengono l'aereo durante il volo;

-    l'apparato propulsore, che imprime all'aereo la velocità necessaria per il movimento;

-    la fusoliera, unita alle ali, che ospita la cabina di comando, i posti per i passeggeri e per i bagagli;

-    gli impennaggi orizzontali e verticale, che servono a conferire al velivolo stabilità e manovrabilità;

-    i carrelli anteriore e principale, che sostengono l'aereo quando è fermo e gli consentono decollo e atterraggio.


Struttura di un aereo per il trasporto delle persone.


IMPENNAGGI Sistema di ali, alette, timoni di un aereo. Sono tutte le superfici fisse o mobili che contribuiscono alla stabilità dell'aereo.

Piccola storia dell'aeroplano

Il 17 dicembre 1903 i fratelli statunitensi Wilbur e Orville Wright fecero volare per la prima volta un apparecchio, un aliante con due eliche e un motore a benzina. La macchina volante si sollevò da terra per circa 12 secondi: era nato l’aeroplano, che ebbe un progresso rapidissimo e fu in grado in pochi anni di percorrere lunghe distanze.

Nel 1909 il francese Louis Blériot attraversò con un aereo il Canale della Manica, tra Francia e Inghilterra, dimostrando al mondo intero che gli aerei non erano più solo giocattoli. Qualche anno dopo, infatti, cominciarono a essere impiegati per scopi militari.

Durante la Prima guerra mondiale (1914-1918) furono costruiti aeroplani con motori sempre più potenti.

Nel 1939, quando scoppiò la Seconda guerra mondiale, erano già disponibili aerei commerciali per merci e passeggeri.

Fin dal primo dopoguerra gli aerei a elica cominciarono a essere sostituiti dagli aviogetti, cioè da aerei con propulsione a reazione.

Nuove realizzazioni di aerei dalle linee slanciate e affusolate permisero poi di raggiungere velocità che fino a pochi anni prima erano assolutamente impensabili.

Come vola un aeroplano?

Come può un aeroplano staccarsi da terra e vincere la forza di gravità? Tutto dipende dalla portanza dell’ala.

Il disegno in basso rappresenta il profilo di un’ala. In blu è tracciato il movimento dell’aria che viene separata dall’ala quando l’aereo comincia a muoversi nella fase di decollo.

A causa della forma dell’ala, l’aria che passa sotto compie un percorso rettilineo, mentre quella che passa sopra compie un percorso curvo, quindi più lungo. Siccome l’aria impiega lo stesso tempo per percorrere l’ala, sia sopra che sotto, dobbiamo pensare che la velocità dell’aria sulla parte superiore sia maggiore. Di conseguenza, la pressione dell’aria è minore sulla parte superiore, mentre è maggiore sulla parte inferiore: il risultato è una forza (la portanza) che spinge verso l’alto.

Quando l’aeroplano comincia a muoversi sulla pista e acquista sempre maggior velocità, a un certo punto la spinta verso l’alto della portanza vince la forza di gravità e l’aereo decolla.


Comprendiamo INSIEME

LA PORTANZA

Per capire meglio il fenomeno della portanza, possiamo fare un'esperienza molto semplice: mettiamo una mano fuori dal finestrino mentre un'automobile sta viaggiando abbastanza velocemente. Se teniamo la mano tesa e aperta contro il vento, sentiremo una forza che la spingerà indietro; se invece la teniamo tesa in posizione orizzontale, inclinata leggermente verso l'alto, sentiremo che l'aria non solo la spingerà indietro, ma anche verso l'alto.

4. 3 IL TRASPORTO INTERMODALE DELLE PERSONE

Il trasporto intermodale è un sistema particolare di trasporto, effettuato, come dice la parola stessa, grazie all’impiego di modi diversi. Può essere applicato sia alle persone sia alle merci.

Per esempio, un trasporto intermodale delle persone potrebbe essere:

-    auto privata + tram + bicicletta pubblica;

-    oppure bicicletta privata + treno locale, ecc.

La necessità di rendere sempre più efficiente questo tipo di spostamenti nasce dai problemi causati dalla congestione del traffico urbano (minor sicurezza, inquinamento, ecc.).

Lo sviluppo del trasporto intermodale urbano si ottiene solo se si può garantire la continuità tra i diversi modi di spostarsi. Pertanto, si cerca di rendere accessibili le zone dedicate al car sharing, ponendole nelle vicinanze degli snodi più importanti dei mezzi pubblici. Inoltre si dà impulso allo sviluppo delle piste ciclabili e alla possibilità di portare la propria bici in treno o di renderne sicura la custodia presso i luoghi di lavoro.

INDAGHIAMO ?

È POSSIBILE CONDIVIDERE L’AUTOMOBILE?

Quanto siamo affezionati alla nostra automobile? Quanto ne siamo gelosi? E quanto invidiamo chi ne possiede una più bella, più comoda e più costosa? Se a queste domande risponderemo "poco", siamo adatti al car sharing, ovvero alla condivisione dell'automobile.

Il car sharing è un servizio che ci permette di prenotare un'auto, prendendola e poi riportandola, dopo l'utilizzo, in una rete di parcheggi predisposti. Il pagamento è in proporzione all'uso che ne abbiamo fatto.

È un servizio fornito da compagnie private, che spesso hanno l'appoggio di associazioni ambientaliste e delle amministrazioni comunali.

L'utente paga una quota annuale e una quota al momento del consumo. Chi gestisce il servizio provvede alla gestione dell'auto, ovvero: tassa di circolazione, premio di assicurazione, manutenzione ed eventuale riparazione del mezzo, costi del carburante.

Quando pensiamo alla proprietà di un'auto, spesso ci dimentichiamo che buona parte del costo della vettura è indipendente dal fatto che la usiamo poco o tanto.

Oltre al prezzo da pagare all'acquisto, dobbiamo tenere presente anche quanto l'auto perderà di valore nel corso del tempo e il rischio di danni o di furto. Se poi si percorrono meno di 10 000 km all'anno, il possesso di un'auto risulta essere un costo davvero troppo elevato rispetto ai benefici che si ottengono.

La condivisione dell'auto è ovviamente più conveniente in zone densamente popolate, dove si può alternare il car sharing all'uso dei mezzi pubblici.

I    vantaggi della condivisione delle auto sono molti e vanno dalla riduzione del numero di auto per strada, all'utilizzo più intensivo delle macchine. I comuni, poi, agevolano il car sharing con la sosta gratuita in centro, con l'accesso nelle zone a traffico limitato (ZTL) e con la possibilità di circolare anche nei giorni di targhe alterne.

II    successo di questa iniziativa sta estendendosi anche alla possibilità del trasporto delle merci: il van sharing. In questo modo più operatori possono usufruire di veicoli condivisi, utilizzando il mezzo solo in caso di necessità e sfruttando le stesse agevolazioni del car sharing.