5. 4 I FIORI

La selvicoltura (o silvicoltura) si occupa dell’impianto, dello sfruttamento e della conservazione dei boschi.
È un’attività di grande importanza ambientale, perché i boschi ospitano un numero molto elevato di specie animali e vegetali.
L’intervento più consueto della selvicoltura è il taglio di rinnovazione, che consiste nella sostituzione, in un bosco, di alberi adulti con piantine giovani della stessa specie.
Ogni volta che si fa un prelievo di legname in un bosco occorre fare il rimboschimento: a ogni albero tagliato deve corrispondere almeno una nuova pianta.
Le funzioni del bosco sono tre:
1. produrre ossigeno e assorbire anidride carbonica;
2. trattenere l’acqua piovana per rallentare la sua discesa a valle;
3. tenere insieme con le radici il terreno, evitando frane e smottamenti.
La selvicoltura si distingue dalla arboricoltura da legno perché è localizzata in aziende agricole sorte su terreni fertili, pianeggianti o poco pendenti e comunque facilmente accessibili ai mezzi meccanici.
Lo scopo dell’arboricoltura da legno, a differenza della silvicoltura, è tagliare completamente gli alberi, che vengono considerati solo come materiale legnoso da utilizzare nell’edilizia e nell’industria della carta.
MAPPA CONCETTUALE
L’allevamento può essere praticato in tre modi: intensivo, semintensi-vo ed estensivo.
1. Allevamento intensivo (o industriale). Riguarda soprattutto i bovini, i suini, il pollame; può essere un’attività autonoma, anche non legata a un’azienda agricola. Viene svolto da aziende che adottano tecniche industriali in quanto ai macchinari impiegati, al tipo di alimentazione e ai farmaci fatti assumere agli animali. Queste tecniche hanno lo scopo di ottenere la produzione più alta al costo più basso possibile. Gli animali vivono nella stalla e il cibo viene loro somministrato dall’uomo.
2. Allevamento semintensivo. È il tipo di allevamento più diffuso nelle aziende agricole di piccola dimensione, dove spesso gli animali sono alimentati con piante coltivate dall’azienda stessa. Pur avendo a disposizione stalle per il loro riparo, gli animali vengono lasciati liberi di muoversi all’aperto, entro recinti costruiti appositamente e i loro escrementi sono usati per la concimazione dei terreni.
3. Allevamento estensivo. In questo caso gli animali vengono lasciati liberi di pascolare in ampi territori, trovando rifugio sotto ripari temporanei.