Le risorse rinnovabili sono quelle che si possono riprodurre, e dunque non si esauriscono, come, per esempio, l’energia del sole e quella
del vento FIG. 1. Alcune di esse però non diminuiscono con l’uso da parte dell’uomo, se l’uomo stesso si mantiene entro certi limiti di
sfruttamento. Prendiamo, per esempio, la risorsa costituita da una foresta e lo sfruttamento del suo legname da parte dell’uomo. L’uomo
taglia gli alberi e questi, dopo un certo periodo di tempo, ricrescono, quindi la foresta si rinnova. Ma se l’uomo taglia più alberi di
quanti ne ricrescono, prima o poi la foresta scomparirà.
Esiste quindi una differenza tra una risorsa rinnovabile permanente, come l’energia del sole o del vento FIG. 1, e una risorsa
rinnovabile non permanente, come la foresta sottoposta al taglio degli alberi FIG. 2. Un esempio altrettanto efficace è la caccia senza
limiti di determinate specie animali (balene, foche, ecc.), che può provocarne l’estinzione.
Le risorse non rinnovabili, infine, sono quelle che, una volta consumate, esaurite, non si possono più riprodurre, come il petrolio o il
carbone FIG. 3. In verità, anche il petrolio e il carbone si riformano, ma il loro periodo di rigenerazione è talmente lungo (si parla
di milioni di anni) che l’uomo è costretto a considerarli esauribili.
Quindi una risorsa naturale, anche se rinnovabile, può esaurirsi se viene sfruttata in modo eccessivo e senza limiti.
3. 3 PRODUZIONE DEI BENI E DI ENERGIA
Le attività industriali, ma anche quelle agricole, necessitano di energia per produrre i materiali e i beni di consumo. La fonte principale di energia
attualmente utilizzata dall’uomo è il petrolio: più petrolio si brucia, più energia si produce. Ma il petrolio è fortemente inquinante,
quindi più energia si crea utilizzando il petrolio, e più aumenta l’inquinamento. La nostra società, che è quella dei Paesi ricchi, produce
molti beni di consumo. La quantità di questi beni è esagerata rispetto a quella effettivamente necessaria, perché la pubblicità ci spinge a
pensare che abbiamo bisogno di nuovi prodotti, buttando quelli vecchi, anche se funzionanti, per acquistare l’ultimo modello arrivato sul
mercato. Tipico è il caso del telefono cellulare.
Viviamo in quella che viene definita la società dei consumi, che produce e consuma una quantità smisurata di beni, spesso superflui o inutili.
L’aspetto positivo della società dei consumi è che offre molti servizi e tende a soddisfare tutti i bisogni dei cittadini. Ma vi sono anche
degli aspetti negativi:
- lo spreco di risorse naturali e di energia: per costruire nuovi oggetti bisogna sfruttare nuove risorse e consumare
molta energia;
- il maggiore inquinamento del suolo: gli oggetti vecchi o non più utilizzati vanno a riempire le discariche di rifiuti
altamente inquinanti; inoltre, durante la produzione vengono rilasciati rifiuti tossici che hanno effetti negativi sia sul suolo che sui fiumi;
- il maggiore inquinamento dell’aria: per produrre più energia bisogna bruciare più petrolio, e i fumi della combustione
inquinano l’aria ( Tecnologia, ambiente & società a pag. 9).
Inquinamento dell'aria.