… nella Preistoria
L’uomo preistorico, invitandoti a pranzo, ti avrebbe offerto termiti, cavallette, formiche o piccoli topi di campagna; oppure, volendo seguire una dieta
vegetariana, ti avrebbe dato uova di uccelli, tuberi, radici, ecc. Nel Neolitico, circa 10 000 anni fa, dopo la scoperta dell’agricoltura e
dell’allevamento, le tue abitudini alimentari sarebbero cambiate: avresti potuto mangiare cereali coltivati dai tuoi familiari o carni di animali
allevati dalla tua tribù. E poiché era in uso il fuoco, i cibi avrebbero potuto essere cotti e divenire più digeribili.
… nell’antico Egitto
All’epoca degli antichi Egizi, 4000 anni prima di Cristo, avresti mangiato molto pane, fatto con farina di frumento o di orzo, insieme a pesce sotto
sale, affumicato o seccato al sole, formaggio, legumi e frutta. Da bere c’erano già il vino e la birra, diversa però da quella di oggi perché non aveva
le bollicine.
… nell’antica Grecia
In Grecia il pranzo non era molto vario: olive, pesce fritto o formaggio e pane di orzo. In compenso, avresti trovato tantissimi tipi diversi di pane:
senza lievito, scuro, di fior di grano, di farine miste, con olive, uva passa e fichi secchi. I Greci consideravano la carne un cibo di lusso, presente
solo sulle tavole dei ricchi: la preferita era la carne di maiale. Se fossi stato molto povero ti saresti dovuti accontentare di pane e frutta:
ciliegie, uva e fragole erano molto comuni; le pesche, di origine persiana, furono portate in Grecia dopo il IV secolo a.C. La bevanda più diffusa era
il vino.
… tra gli Etruschi
Se in questo viaggio nel tempo ti fossi fermato nell’Italia centrale tra il VII e il IV secolo a.C., avresti conosciuto le abitudini alimentari degli
Etruschi. A pranzo, tanto per cominciare, avresti assaggiato una bella farinata di cereali, un piatto tradizionale, poi farro, orzo, fave, piselli,
fichi, frutti selvatici, latte e formaggio di capra. La carne più usata era quella di maiale, ma veniva arrostita anche quella di cervo, lepre e orso in
qualche caso. Il menù di una famiglia del popolo era costituito da pane e olive, verdure cotte o crude, pesci in salamoia, conserve sotto aceto e
castagne. Il vino annacquato era la bevanda preferita.
… tra il III secolo a.C. e il X secolo d.C.
Nella cucina dell’antica Roma si mescolavano sapori pungenti e sapori dolciastri: nelle stesse pietanze, accanto all’aceto e alla menta, si usavano il
miele, il mosto cotto e la frutta ridotta a purè. Dopo la caduta dell’Impero romano, i barbari si integrarono volentieri per quanto riguardava la
cucina. Era molto gradito soprattutto il vino: si beveva caldo nelle taverne, che erano diffuse come ai giorni nostri.
… tra l’XI e il XV secolo
Dopo l’anno Mille, avendo la fortuna di partecipare a un banchetto di ricchi, avresti notato che prevalevano grandi quantità di selvaggina cotta allo
spiedo, accompagnate da un vino molto forte; formaggi, verdure e frutta completavano i banchetti. Nel Medioevo si faceva abbondante uso di spezie, sia
nei cibi sia nelle bevande. Invitato da una famiglia né ricca né povera, avresti mangiato verdure, frutta e uova sode. Comunque alla base
dell’alimentazione medioevale c’era sempre il pane e tra le bevande quella che andava per la maggiore era la birra, seguita dal vino e dal sidro.
… dal XVI al XVII secolo
Nel XVI secolo, dopo le scoperte geografiche, arrivarono le patate, il riso, il mais, gli asparagi, gli spinaci, i pomodori. Tra il XVI e il XVII
secolo, la farina di mais cotta in acqua (la polenta) diventò alimento di base dei contadini, soprattutto nell’Italia settentrionale. Al regno di Luigi
XV risalgono la besciamella (la salsa che si mette nelle lasagne al forno) e la maionese. Il caffè, il tè e la cioccolata chiudevano i pranzi più
importanti.
… nel Settecento
Nel XVIII secolo, il pranzo diventò un’occasione per riunirsi e a Parigi venne aperto il primo ristorante. La conservazione dei cibi fece progressi e fu
possibile avere marmellate, formaggi di molte qualità, salumi e salsicce. Nacque l’arte dolciaria: torte, pasticcini e meringhe diventarono la
tradizionale chiusura dei pranzi importanti.
… nell’Ottocento
Nel XIX secolo, a seguito delle scoperte scientifiche applicate all’industria e all’agricoltura, l’alimentazione si trasformò profondamente. Le teorie
di Louis Pasteur sulla fermentazione migliorarono la qualità dei vini e dei formaggi: in particolare, lo scienziato francese trovò un metodo di
conservazione e sterilizzazione dei cibi che, in suo onore, venne chiamato pastorizzazione.
… dal Novecento ai giorni nostri
Il progresso economico dei Paesi più sviluppati ha reso disponibili grandi quantità di alimenti, creando anche grandi squilibri: a regioni del pianeta
con abbondanza di cibo e problemi causati dagli eccessi alimentari corrispondono regioni povere o in via di sviluppo, dove vi è ancora una grave
scarsità di cibo.
STUDIAMO INSIEME
• Che cosa cambiò il modo di alimentarsi dell’uomo nel Neolitico?
• Qual era l’alimento base di molti popoli dell’antichità?
• Chi era Pasteur e che cosa scoprì?