3 LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
Fin dai tempi più antichi l’uomo si è posto il problema di come conservare gli alimenti. Infatti, il cibo fresco, carne o verdura che sia, con il passare delle ore si trasforma deteriorandosi: cambia odore, sapore, aspetto, a causa del clima e dei microrganismi che lo attaccano.
Inoltre, il desiderio di mantenere razioni di cibo per giorni e stagioni di poca abbondanza ha stimolato la fantasia dei nostri progenitori. Così nacquero l’essiccazione e la salatura della carne.
L’espandersi dei commerci e le nuove esigenze di vita hanno poi favorito nuovi metodi di conservazione per poter trasportare gli alimenti a migliaia di chilometri di distanza, o per avere dei piatti “pronti” da preparare velocemente. Si iniziano così ad effettuare il congelamento e la surgelazione.
Gli alimenti si possono conservare:
- con metodi fisici, cioè per mezzo del freddo, per mezzo del calore e per eliminazione dell’acqua;
- con metodi chimici, cioè con l’aiuto di additivi naturali o artificiali.
3. 1 LA CONSERVAZIONE CON IL FREDDO
La conservazione industriale con il freddo si pratica mediante refrigerazione, congelamento e surgelazione: tutte e tre le tecniche sono rivolte a rallentare o a bloccare la crescita dei microrganismi.
► Refrigerazione. I cibi vengono portati a temperature comprese fra i 0 e i -5 oC. I processi di decomposizione vengono rallentati ma non eliminati, quindi la refrigerazione può conservare i prodotti solo per periodi di tempo limitati. È il sistema che noi adottiamo nelle nostre case, poiché il frigorifero (escluso il reparto freezer) lavora in quell’intervallo di temperature.
► Congelamento. Gli alimenti vengono portati in modo lento e graduale a temperature comprese tra i -5 e i -15 oC. In questo modo l’acqua contenuta nei cibi si solidifica, trasformandosi in cristalli di ghiaccio. I processi di decomposizione si bloccano e i cibi si conservano per tempi molto lunghi. Il difetto di questo sistema è che i cristalli di ghiaccio, espandendosi, rompono le membrane cellulari degli alimenti. Quando il cibo viene scongelato vanno persi i liquidi cellulari che trasportano zuccheri, vitamine e sali minerali, alterando anche il sapore.
► Surgelazione. La temperatura degli alimenti è portata rapidamente tra i -40 e i -50 oC (congelamento rapido). In questo modo i
cristalli di ghiaccio che si formano sono molto piccoli e non danneggiano le membrane cellulari dei cibi, conservandone il potere nutritivo.
La temperatura viene poi riportata tra i -18 e i -20 oC fino a quando gli alimenti saranno venduti. Un prodotto surgelato
si può conservare anche per 8-12 mesi.
LA CATENA DEL FREDDO - per saperne di PIÙ!
Non interrompere o non rompere la catena del freddo significa mantenere gli alimenti surgelati a una temperatura costante e sempre inferiore a -18 °C per tutto il percorso dal luogo di produzione a quello di vendita, comprese le fasi di trasporto, immagazzinamento ed esposizione nel luogo di vendita (negozio, supermercato). Se la catena del freddo si interrompe, si verifica lo scongelamento degli alimenti, che, anche se parziale, può provocare danni, da quelli sul gusto e sull'aspetto dei cibi allo svilupparsi di batteri.
Di seguito è riprodotta la sequenza della catena del freddo
