INFANZIA Parabole per crescere La parabola del buon Samaritano Sentire la sofferenza degli altri Questa Parabola ci accompagna ad esplorare un sentimento che spesso non facile da coltivare in noi, proprio perch difficile soffermarci sulla sofferenza degli altri e provare compassione per il nostro prossimo. Soprattutto oggi, tempo in cui tutto scorre pi velocemente e tendiamo a non occuparci pi di chi ci sta vicino, presi dai mille impegni quotidiani che ci riempiono la vita e ci distraggono dalla vita reale. La maggior parte degli orecchi rimangono chiusi alle parole delle persone che cercano di ricordarci che ci sono molti uomini e molte donne che vivono una sofferenza. Costruiamo barriere per fare in modo che la sofferenza non passi da chi la vive a chi l ascolta. Ma senza l ascolto, precludiamo a noi stessi la possibilit di comunicare agli altri la nostra stessa sofferenza. Non basta vedere e ascoltare il sofferente; occorre fargli spazio dentro noi, provare compassione, essere solidali con lui. La compassione proprio questo: sottrarre il dolore alla sua solitudine. Ma per riuscire a vivere ci dobbiamo riconoscere le nostre paure e chiedere aiuto in prima persona per poter aiutare a nostra volta uomini e donne che sanno donare compassione al prossimo. Ges racconta questa breve parabola per rispondere alla domanda che gli stata posta dal dottore della legge che voleva sapere: «Che cosa si pu fare per ereditare la vita eterna? In che modo possiamo guadagnarci il paradiso?». Sembra che il segreto stia nell amare! Amare Dio e amare il prossimo . di amore infatti si muore, ma di essere amati si vive in eterno. 24 L Ora di Religione Novembre 2025 LA PARABOLA raccontata ai bambini Ges raccont la storia di un uomo che si era messo in cammino per un lungo viaggio. Dei briganti lo assalirono, lo bastonarono e gli rubarono tutto. Il poveretto gridava: «Aiuto! Aiuto!». Un sacerdote e un inserviente del Tempio gli passarono accanto, ma non si curarono di lui. Pass di l uno straniero. Lo vide e lo aiut . Vers olio e vino sulle sue ferite e gliele fasci . Poi lo caric sul suo asino e lo port a una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo. Il giorno dopo tir fuori due monete d argento, le diede al padrone dell albergo e gli disse: «Abbi cura di lui e anche se spenderai di pi pagher io quando ritorno». Ges disse che quello straniero si era comportato come vero figlio di Dio. (cf Lc 10,25-37)