3. IL TESTO 3.1. La genesi Billy Budd, ritrovato manoscritto, fu edito nel 1924, a più di trent anni dalla morte dello scrittore, quand era iniziata la sua riscoperta . Un edizione critica apprezzabile si ebbe però solo nel 1962, ad opera di Harrison Hayford e Merton Sealts, che ricostruirono il nucleo originario su cui Melville operò i successivi ampliamenti, fino all elaborazione completa del testo, che comunque non fu mai definitivamente rivisto dall Autore (a questo proposito vedere l Appendice). Alla base del romanzo, che narra la vicenda del giovane Billy Budd, condannato all impiccagione con l accusa di aver fomentato un ammutinamento, si può riconoscere un fatto storico che Melville conosceva forse meglio dell opinione pubblica. Nel 1842, in tempo di pace, furono impiccati per tentato ammutinamento tre uomini, marinai sul Somers, un brigantino americano. Il processo fu presieduto dal primo ufficiale Guert Gansevoort, cugino di Melville. Lo scrittore doveva quindi aver avuto una conoscenza non superficiale degli avvenimenti, che indubbiamente costituirono uno di quei fatti, come in precedenza si è osservato, rimasti impressi nella memoria, così da diventare ricorrenti nell opera. L episodio è ricordato anche in White-Jacket e nello stesso Billy Budd (cap. XXI), di cui diviene centro ispiratore. Le informazioni che Melville possedeva erano, dunque, di prima mano e riguardavano non soltanto gli eventi, ma anche il ruolo svolto dal capitano Alexander Mackenzie, che volle il processo militare contro gli ammutinati del Somers, e dal cugino, che presiedette la corte marziale. Il sottotitolo storia interiore posto al romanzo vuole perciò avvertire che lo scrittore sa qualcosa in più di quanto il mondo esterno conosce (e tale opposizione è ulteriormente ribadita nel cap. XXIX, dove Melville, citando un articolo di giornale, da lui inventato, rileva il carattere falsificante delle 31