3. Il fumo L'autoanalisi continua. Zeno segue il consiglio del medico che lo invita a risalire alle origini del suo vizio del fumo. Riaffiorano così numerosi ricordi: le prime sigarette rubate al padre; l'insorgere dell'altro disturbo collegato al fumo, ovvero l'ansia di privarsi ad ogni costo del tabacco; i fallimenti della volontà, sanciti da mille propositi, espressi nei modi più strambi, di riuscire, un giorno, a fumare l'ultima sigaretta. E poi viene ricordata la scelta di affidarsi alla scienza, nella speranza che essa avrebbe potuto combattere i sintomi della malattia nervosa che si andava manifestando. Numerose sono state le strade percorse per tentare la guarigione: Zeno si sottopose a cure mediche con l'elettricità; si affidò ai consigli di un amico non medico; scommise persino dei soldi con l'Olivi, il suo amministratore, per rafforzare la propria intenzione e, infine, si fece ricoverare nella casa di cura del dottor Muli. Di qui fuggì, ricorrendo ad astuzie ed inganni. Del resto il protagonista, al tempo della fuga dalla clinica, accarezzava l'idea che, in fondo, davanti a lui si prospettasse ancora molto tempo, utile per curarsi lentamente. 67