CAPITOLO XVIII - in casa don Pepè? - domandò, ansante, don Marcantonio Ravì, non riconoscendo a prima giunta1 donna Bettina accorsa ad aprir la porta. - E voi chi siete? - domandò a sua volta donna Bettina irritata dalla furiosa scampanellata del Ravì, squadrandolo da capo a piedi. - Oh, scusi, gentilissima signora! Son Marcantonio Ravì, ai suoi comandi. Scusi, se vengo così presto... Accidenti a questo cane! Lo sente come abbaja?... Debbo parlare con Pepè di un affare urgentissimo e di grande importanza per lui e per me. - Favorisca, - disse donna Bettina un po rabbonita, ma pur tra le spine vedendo entrare in casa quell omaccione dall abito non bene spazzolato e dalle scarpe poco pulite. - Credo che sia ancora a letto... Vado a chiamarlo. Don Marcantonio si mise a passeggiare per la stanza, agitatissimo. Pepè si presentò poco dopo, stropicciandosi le mani gronchie2 dal freddo, con la faccia lavata di fresco e asciugata in fretta. - Eccomi qua. - Caro don Pepè, ditemi subito che intenzioni ha vostro cognato. Sto per schiattare dalla bile. Stanotte non ho chiuso occhio. E l ho pure a morte con voi. - Con me? 1 a prima giunta: a prima vista. 2 gronchie: intirizzite. 125