CAPITOLO XIX Studiava ancora, quando, insolitamente, si vide davanti Ciro in persona: Ciro in casa sua! Donna Bettina era rimasta come fulminata, nel vederselo davanti, e non gli aveva saputo dir nulla. Ciro s era introdotto senza neppur salutarla.1 - Tu qua! - esclamò Pepè, stupito, vedendolo. - Chi t ha aperto la porta? - Tua madre, ed è restata là, come se avesse visto un brigante, - gli rispose Ciro, cupo. - No... ma siccome... - cercò di scusar la madre Pepè. Ciro lo interruppe. - Lei è una vecchia, e perciò la compatisco; tu sei uno sciocco, e perciò ti meravigli della mia venuta. Basta2. Non sei ancora vestito? Che aspetti? Vèstiti, e andiamo. - Dalla signora Alcozèr? Non ti par presto? - No. Andiamo per affari, non per visita. Vèstiti sotto gli occhi miei; se no, sei capace di metterci due ore. - Cinque minuti, - disse Pepè. - Andiamo di là. Entrarono nella camera da letto, e Ciro, alla vista dei due lettini gemelli, sogghignò, tentennando il capo3. 1 senza neppur salutarla: ennesima dimostrazione del carattere di Ciro, che, avendo interrotto i rapporti con la suocera da molti anni, non esita a presentarsi a casa di lei e ad entrare senza neppure salutarla! 2 Basta: Ciro non ama i discorsi troppo lunghi, che ritiene inutili, dal momento che lui sa sempre che cosa si debba fare, mentre gli altri non lo sanno mai. 3 alla vista...capo: agli occhi del cognato, il fatto che Pepè dorma ancora nella stessa camera da letto della madre pare una spregevole debolezza indegna di un uomo. 131