CAPITOLO XX Così Ciro cominciò a frequentar la casa dell Alcozèr, in cui venivano adesso, di nuovo, i Salvo e i Garofalo. Ma don Diego, dopo la malattia, non era più quello di prima. I tristi umori della vecchiaja, stemperati per tant anni negli ambigui sorrisi, davano ora quasi un sapor velenoso a ogni sua parola e quasi avevano avvelenato l anima di Stellina di giorno in giorno piu triste. L intervento del Coppa aveva sconcertato il piano di difesa del vecchio. Pepè Alletto e Mauro Salvo eran passati ora in seconda linea di fronte a quell uomo che s era introdotto in casa ad assalire apertamente ogni suo diritto su la moglie, e che lo teneva in tanta soggezione è in uno stato insopportabile d avvilimento e quasi di vergogna di se stesso1, non mai finora provata. Veniva poi a mancar del tutto, lo scopo che s era prefisso in quei tardi anni, e per cui aveva ripreso moglie ancora una volta: godere dell altrui allegria attorno a sé.2 «L inferno anticipato?3 pensava. «No no, che! 1 vergogna di se stesso: l intervento del Coppa fa comprendere all Alcozèr che la fissazione di avere al fianco una moglie giovane non è così innocente come forse aveva sempre pensato, ma comporta l infelicità, sia pure temporanea, di una fanciulla alla quale viene sottratto il diritto a godere pienamente la sua età. 2 godere...sé: don Diego ama circondarsi di giovani allegri perché spera che la presenza della gioventù allontani l idea della morte. 3 L inferno anticipato?: rotto il perfetto equilibrio della precedente situazione, la sua condizione attuale gli appare intollerabile, quasi un anticipo dell inferno. 137