CAPITOLO VIII Il Ravì attendeva impaziente da circa due ore, appoggiato alla ringhiera di ferro del viale all uscita del paese, con gli occhi a un punto noto dell ampia, verde, vallosa campagna che s apre a piè del colle, su cui pare che Girgenti sia sdrajata. Di tanto in tanto sbuffava e moveva qualche passo o dava uno scrollo poderoso alla ringhiera, tenendo sempre gli occhi fissi laggiù, alla macchia fosca dei cipressi del camposanto, a Bonamorone. E borbottava: - Giusto là, sicarii! Uccellacci di malaugurio!1 A quell ora la Passeggiata era deserta. Un soldato a una finestra del grigio casermone dirimpetto lustrava uno stivale, fischiando a distesa. Per lo stradone polveroso sotto la Passeggiata passavan carri carichi di brocche d acqua, tirati da stanchi asinelli, a cui gli acquajoli2 non risparmiano il peso del loro corpo, dopo la penosa salita dalla sorgente d acqua potabile laggiù, presso il camposanto. Don Marcantonio si curvava su la ringhiera, e li chiamava dall alto: - Di , di : hai visto due carrozze stamane, per tempo, laggiù? Nessuno aveva visto nulla. «Che siano andati altrove? si domandava tra le smanie il Ravì. «O che sieno tornati su da un altra parte? Non è possibile! Questa è la via più corta. Devono tornar di qua! di qua! 1 Uccellacci di malaugurio: il terreno prescelto per il duello, in prossimità del cimitero, sembra presagio di sciagura. 2 acquajoli: venditori di acqua. 77