CAPITOLO XI Del bruno 1 per la sorella e del pallore lasciatogli dalla lunga convalescenza Pepè trasse partito per apparire più «interessante agli occhi di Stellina, come se avesse vestito il bruno per lei andata a nozze con un altro. Si recò in casa dell Alcozèr in via di Porta Mazzara la prima sera che gli fu concesso andar fuori. Salendo la scala, si sentiva battere così forte il cuore che, a ogni cinque o sei scalini, doveva fermarsi a riprender fiato. Pervenuto al penultimo pianerottolo, fu crudelmente ferito dalla voce di Stellina che cantava una romanza, accompagnata a pianoforte da Mauro Salvo: senza dubbio. - Canta, canta, ingrata!2 S appoggiò al muro e si strinse forte gli occhi con una mano. Scoppiarono applausi, e tra questi una lunga risata argentina. Pepè si scosse, salì gli ultimi scalini, tirò il cordoncino del campanello. - Pepè! - grido sorpreso Gasparino Salvo, venuto ad aprir la porta, e subito si recò giubilante a dar l annunzio nel salottino. - Pepè! Pepè Alletto! venuto Pepè! Fifo e Mommino Garofalo e Totò Salvo accorsero nella saletta. Don Diego che pisolava sul divano, svegliato 1 bruno: lutto. 2 Canta, canta, ingrata!: Pepè, che nelle sue fantasticherie ha immaginato che la donna per cui ha lottato debba trascorrere i propri giorni nell ansia e nell abbattimento per la sorte dell eroico paladino ferito in sua difesa, viene ora dolorosamente sorpreso dal canto di Stellina che, evidentemente, non è in ansia né soffre. 89