CAPITOLO XII In una di quelle serate si concertò per la prossima domenica una gita ai Tempii:1 convegno, alle sette del mattino. Con l ajuto dei Garofalo e degli altri due Salvo, don Diego aveva indotto Pepè a far parte della comitiva, non ostante il lutto recente; e allora Mauro s era scusato di non poter venire. Mancò infatti egli solo all appuntamento. Don Diego sentì mancarsi un braccio2 e, con la scusa che il tempo non gli pareva abbastanza bello, avrebbe voluto mandare a monte o rimandar la gita. Il cielo veramente non era sereno; s aspettavano ancora le prime piogge autunnali. Ma i giovani amici e Stellina dichiararono che la mattinata, per una gita, non poteva esser migliore; cosicché don Diego alla fine dovette arrendersi. Stellina si mostrava contenta; scherzava con Fifo Garofalo che s era portato il mantello e dichiarava di sentir freddo. Pepè la vedeva ridere e sorrideva, come se fosse uno specchio innanzi a lei. Ma pervenuti alla punta della Passeggiata, eccovi Mauro Salvo appoggiato coi gomiti su un pilastro della ringhiera e le mani sotto il mento. Prima a scoprirlo fu Stellina, che, stringendo fra i denti il labbro e mettendosi 1 Tempii: a breve distanza da Agrigento si trova la celebre Valle dei templi, chiamata così perché in essa sorgono alcuni bellissimi templi costruiti dai coloni greci nel V secolo a.C. . 2 sentì mancarsi un braccio: poiché, senza uno dei due spasimanti di Stellina, viene meno l equilibrio che finisce per neutralizzarli entrambi. 95