IL GUADO PERICOLOSO Le Lai mortel Ascoltate, voi che passate per la via, venite qui, ciascuno di voi veda, se v’è dolore maggiore del mio. Solo Tristano, su cui incombe la morte, è di me più sventurato. Il re apprende dal suo cappellano il contenuto della lettera del nipote, poi, dinanzi ai suoi baroni riuniti, espone a sua volta la proposta di Tristano. L’eroe, che è pronto a restituire Isotta al suo sposo, si difende da ogni accusa, dichiara di non avere mancato mai alla fedeltà verso il re ed è pronto a sfidare a duello chi sostenga il contrario. Naturalmente nessuno dei baroni accetta la sfida; la forza di Tristano è troppo grande ed essi hanno paura di lui. Perciò esortano il re a riconciliarsi con la regina e a lasciare l’eroe libero di andare dove desideri. Viene il giorno stabilito per la riconciliazione; gli amanti si salutano, non senza spargere lacrime, e si scambiano doni. Tristano lascia alla donna il suo cane Husdent e lei gli regala il suo anello come pegno d’amore. Poi, dinanzi a Marco e ai baroni accorsi a ricevere la regina, egli si discolpa ancora, rinnovando la proposta di sfidare a duello chi lo accusa. Anche adesso nessuno accetta la sfida, ma tutti invitano il re ad allontanare l’eroe. Marco segue i loro consigli e intima a Tristano di andarsene; il giovane tuttavia non parte, ma si nasconde nella cantina di Orri, il guardaboschi, all’insaputa di tutti.