DINAS DE LIDAN Maria di Francia Mia bella amica, tale è la nostra sorte: né voi potete stare senza di me, né io senza di voi. Dinas si reca dunque a Tintagel e avvisa la regina dell’arrivo di Tristano. Ella è già stata informata delle nozze di lui, ma accetta ugualmente di rivederlo. Due giorni dopo l’eroe e Kaherdin si trovano nella foresta che porta alla Landa Bianca, dove i sovrani di Cornovaglia stavano per recarsi. Sopraggiunge il corteo regale e Tristano, nascosto in mezzo agli alberi, si dà a imitare il canto degli uccelli. Isotta allora intuisce la sua presenza e astutamente invita il giovane a recarsi da lei nottetempo. Re Marco non si accorge di nulla, ma Andret, uno dei perfidi baroni, inizia a sospettare qualcosa. Intanto un cavaliere di nome Bleeri intravede il cavallo di Tristano, scorge Governal insieme a un altro che assomiglia all’eroe e intima loro di fermarsi. Invano egli li prega di non fuggire, in nome di Isotta la Bionda; i cavalieri svaniscono nel bosco e lui non riesce a raggiungerli. Subito Bleeri informa Isotta del fatto e la regina s’indigna, perché Tristano è fuggito, pur avendo udito il suo nome. Ora lei rifiuta di rivedere l’eroe, anzi gli manda un suo messaggero per scoraggiarlo dall’avvicinarla. Tristano è addolorato, ma non abbandona la speranza di incontrare l’amata. Così si traveste da lebbroso e le va incontro un giorno, mentre lei sta uscendo dal castello. Di fronte a Isotta cerca di giustificarsi, ma la regina lo insulta e lo fa scacciare dai servi, non senza pentirsi in seguito di quello che ha fatto.