AMOROLD D'IRLANDA Sir Tristrem Tristano disse: «Certo, io lo difenderò da buon cavaliere». Una grave sciagura incombe ora sulla Cornovaglia: il re d’Irlanda intende muovere guerra al paese se Marco non pagherà il tributo che i sovrani irlandesi imponevano da tempo al suo regno.Terribile è la richiesta del re: trecento giovani e trecento fanciulle, scelti tra le famiglie della Cornovaglia, dovranno lasciare le loro case per recarsi in Irlanda, da dove non torneranno mai più. Amorold, il gigantesco cavaliere inviato dal sovrano irlandese per proporre un ultimatum, lancia però una sfida ai baroni di Marco. Egli accetterà di cimentarsi in duello con chi di loro vorrà battersi, per liberare il paese dal pesante tributo. La la richiesta del gigante cade nel vuoto: nessuno ha il coraggio di raccogliere la sua sfida; solo Tristano, da nobile e generoso qual è, decide di misurarsi con lui. Il duello ha luogo e si conclude con la vittoria del giovane che uccide Amorold e libera il paese dalla sventura. Ma Tristano, ferito dalla spada avvelenata del suo rivale, rischia ora la morte. Invano i medici si affannano al suo capezzale cercando di guarirlo. Nessun farmaco si dimostra efficace ed egli decide perciò di mettersi in viaggio, nella speranza di trovare qualcuno in grado di aiutarlo. L’eroe parte da solo sul mare, il vento spinge dolcemente la sua nave che, dopo molti giorni, approda a Weisefort, in Irlanda, dove vive la principessa Isotta, nipote di Amorold e figlia del re irlandese. Isotta, ignorando che il giovane è l’uccisore di Amorold, lo accoglie e lo cura con erbe magiche, di cui ella è esperta conoscitrice. Tristano, finalmente guarito, lascia l’Irlanda e ritorna in Cornovaglia.