IL FILTRO Gottfried von Strassburg No, non era pieno di vino, benché al vino somigliasse, era l’eterna ferita, l’infinito dolore, a causa del quale entrambi morirono. L’impresa di Tristano si è conclusa con successo: ora egli è pronto a partire da Weisefort conducendo con sé la futura sposa di Marco. La regina d’Irlanda però affida alla serva fedele di Isotta, che la seguirà in Cornovaglia, una coppa di vino, ordinandole di offrirla agli sposi la prima notte di nozze. La bevanda è fatata e fa ardere d’amore chiunque l’assaggi; Brangean (questo è il nome dell’ancella) promette alla regina di eseguire i suoi ordini. Durante il viaggio, però, una giovane serva di Isotta, che è all’oscuro di tutto, offre il vino fatato alla fanciulla e all’eroe. I due giovani ora ardono di passione l’uno per l’altra, mentre Brangean, in preda alla disperazione, cerca invano di convincerli a desistere dal loro amore.