IL NANO FROCIN Eilhart von Oberge Guai a quel nano, perché ha tradito il re! Marco ammette di nuovo Tristano nel palazzo reale ed egli si vede riassegnare tutti i suoi privilegi. Il re, sempre generoso, perdona anche il nano malefico. Ma ugualmente i baroni ritornano alla carica e sobillano il re contro l’odiato cavaliere. Arrivano al punto di minacciare di ritirarsi nei loro domini e di convincere i loro pari grado a fare altrettanto, se Marco non si libererà di Tristano. Decidono poi di chiedere di nuovo l’intervento del nano stregone il quale, con uno stratagemma, fa sì che il sovrano possa sorprendere gli amanti in flagrante. Dinanzi al fatto compiuto, il sovrano non ha esitazioni e, accecato dall’ira, condanna a morte i due giovani. Tristano chiede con insistenza al re la grazia per Isotta e per Isotta soltanto, sfidando a duello chiunque voglia sostenere che ella possa avere peccato.