Mario Rigoni Stern DI L C LA CARNIA L estremo nord dell Italia è, come molte parti del Sud, fatto di spazi aperti. Ma qui, nel Trentino, orti, prati, boschi guardano ai crinali delle montagne, che lo dividono e al tempo stesso lo uniscono al mondo germanico. Nel racconto di Rigoni Stern paesaggi familiari e amati si sovrappongono a scenari atroci, quelli di un lager nazista, nella memoria di un reduce. Prima ancora che gli esseri umani, è proprio la natura di casa propria - anche se dura da lavorare - a consolare il sopravvissuto che ritorna ed a riconciliarlo con la vita. Negli scritti di Mario Rigoni Stern, nato ad Asiago nel 1921, sono due i temi ricorrenti: la guerra, e in particolare la memoria della seconda guerra mondiale, vissuta in prima persona come volontario, combattuta soprattutto sul fronte russo, seguita dalla deportazione in Austria e Polonia, prigioniero dei tedeschi dall 8 settembre 43; la natura, gli animali, gli alberi, in cui si radica la civiltà alpina delle sue origini. Con Il sergente nella neve (1953) diario della tragica ritirata di Russia, l autore si è imposto al pubblico anche per lo stile sobrio e privo di retorica; seguirono Quota Albania e Ritorno sul Don (1971, 1973). Nella prima guerra mondiale si ambientano invece i romanzi brevi Storia di T nle e L anno della vittoria (1978, 1985). Dedicati ai paesaggi della Carnia e ai loro abitanti umani, animali, vegetali - sono i volumi di racconti Il bosco degli urogalli, Uomini, boschi e api, e Amore di confine, pubblicati tra il 1962 e il 1986. da MARIO RIGONI STERN, Il bosco degli urogalli, Torino, Einaudi, 1970 151