Si deve allora concordare con lo scrittore Horacio Quiroga il quale, stilando il decalogo del perfetto scrittore di racconti, sosteneva che un racconto è un romanzo depurato dalle parole superflue ? Forse, invece, questa definizione calza meglio alla novella, antenata della narrazione moderna e genere assai fortunato in Italia, indicata da Koestler come romanzo in miniatura. Essa ha infatti una struttura a trama in senso classico: ha un intreccio di fatti - articolato in esordio, svolgimento ed epilogo - che ruota attorno ad un protagonista. Racconto, viceversa, termine più ampio e in un certo senso generico, può designare meglio le narrazioni brevi della letteratura contemporanea, molto meno centrate sull intreccio (fatti che accadono, azioni che vengono svolte, spostamenti veri e metaforici dei personaggi) ma molto più dense di descrizioni esteriori (di ambienti geografici e sociali, di oggetti) e, soprattutto, introspettive (di stati d animo, riflessioni, ricordi, fantasie). Nel racconto contemporaneo, come dimostrano anche alcuni semplici esempi inseriti nella nostra antologia (i racconti della Petrignani, di Campanile, ma a ben guardare anche quelli di Alvaro, di Calvino...), può paradossalmente non succedere niente o quasi, il che non esclude un valido motivo per raccontare pensieri ed emozioni, oppure per rappresentare situazioni di vita, anche se prive di soluzioni chiare e certe. 3. Il racconto in Italia: dal Medioevo al Novecento In Italia la narrazione breve in prosa, in forma scritta, risale al Medioevo. Nel Duecento si cominciano a rielaborare leggende per raccontare le gesta di cavalieri e di santi, inserite dai predicatori nelle loro prediche come exempla (casi esemplari di significato morale) da prendere a modello; contemporaneamente si inizia a raccontare la vita quotidiana da un punto di vista laico, proponendo episodi e ritraendo personaggi tipici della città e della campagna. Nasce quindi la novella, che raggiunge nel Decamerone di Boccaccio - oggetto di imitazione e di ispirazione per tutto il XIV, XV e XVI secolo - il più alto valore letterario. Si scrivono storie di contenuto realistico ma anche fanta16