Beppe Fenoglio L ANDATA Il volume I ventitre giorni della città di Alba comprende storie in parte autobiografiche sulla guerra partigiana. In questo racconto, Fenoglio descrive con realismo a volte crudo, senza abbellimenti, una delle tante azioni partigiane della Resistenza nelle Langhe. I giovani combattenti, i fascisti, i civili appaiono in tutta la loro umanità, a volte debole o antipatica (anche quando stanno dalla stessa parte dell autore): paura e coraggio, quotidianità e dramma, amicizia e odio si intrecciano. Non ci sono eroi, ma soltanto persone che hanno fatto una scelta. Uno dei più importanti autori del dopoguerra, Beppe Fenoglio (Alba 1922 - Torino 1963) è stato, oltre che narratore, appassionato di lingua e letteratura inglese e traduttore di classici. Ma è l esperienza partigiana - i suoi presupposti (Primavera di bellezza, 1959), il problema della scelta, la vita di banda (I ventitre giorni della città di Alba, 1952, dal titolo del primo dei racconti; Un giorno di fuoco, Una questione privata, 1963), il difficile reinserimento nella vita civile (La paga del sabato, 1969) - a costituire, come nel racconto che segue, uno dei temi fondamentali, intrecciato alla rappresentazione di gente e luoghi delle native Langhe (La malora, 1954). Il capolavoro incompiuto di Fenoglio è Il partigiano Johnny (1968) che descrive, in modo problematico e non retorico, con un linguaggio originale e complesso, figure e situazioni della Resistenza. da BEPPE FENOGLIO, Una questione privata - I ventitre giorni della città di Alba, Torino, Einaudi, 1986 323