IL CORREDO Ho visto in vita mia tante case, grandi e piccole, in muratura o in legno, vecchie e nuove, ma mi è rimasta impressa una di queste in modo particolare. D altra parte, non si tratta neppure di una casa, ma soltanto di una casetta. piccola, ha soltanto un piano e tre finestre; ricorda parecchio una vecchietta gobba, con tanto di cuffia. intonacata di bianco, con un tetto di tegole e un fumaiolo tutto rovinato, completamente immersa nel verde dei gelsi, delle acacie e dei platani che sono stati piantati dai nonni e dai bisnonni di quelli che oggi sono i padroni. Non si riesce neppure a vederla, dietro a tanto verde. Questa massa di vegetazione non le toglie, del resto, la caratteristica di essere una casetta di città. Il suo cortile ampio è ben allineato con molti altri cortili, altrettanto vasti e verdi, e fa parte integrante di via Moskòvskaia. Non passa mai nessuna vettura in questa strada, e ben di rado transita qualcuno a piedi. Gli scuri della casa sono sempre chiusi: chi vi abita non ha bisogno di luce. Non è necessaria. Le finestre non vengono mai aperte, perché gli abitanti della casa non amano l aria fresca. Chi ha la fortuna di vivere sempre tra i gelsi, le acacie e la bardana finisce per diventare poco sensibile alla natura. Dio ha dato soltanto ai villeggianti la capacità di comprendere quanto sia bella la natura, mentre il resto dell umanità, riguardo a queste meraviglie, vive nella più perfetta ignoranza. Sembra che gli uomini non sappiano apprezzare ciò di cui siano ricchi. Non montiamo la guar103