UNA STORIA BANALE Si era d agosto, a mezzogiorno; io e un principe russo decaduto stavamo avvicinandoci in carrozza alla sterminata pineta di Sciabelski, dove speravamo di trovare delle starne1. necessario che io dia una descrizione più dettagliata del principe, visto il ruolo che recita in questo racconto. Si tratta di un uomo alto, scuro di pelle, ben proporzionato, tutt altro che vecchio, e tuttavia piuttosto consumato dalla vita, dai lunghi baffi che lo fanno simile a un capo di polizia, con occhi neri e modi da militare in pensione. Nel complesso, è dunque un uomo di scarsa intelligenza, sul tipo orientale2, e tuttavia molto onesto, niente affatto spaccone, o damerino o ubriacone: si tratta di pregi che, agli occhi della gente, gli conferiscono una patente di insignificanza. Alla gente infatti non piaceva (so che, all interno del distretto, parlavano di lui come del serenissimo imbecille ), mentre io lo trovavo simpatico proprio a causa della sua sfortuna che era il motivo dominante della sua esistenza. Innanzitutto, era povero. Non aveva il vizio del gioco, non beveva, non lavorava, non si impicciava negli affari degli 1 starne: la starna detta anche pernice grigia, è un uccello dal piumaggio mimetico che vive nelle aree collinari; un tempo era molto cacciato per l eccellenza delle sue carni e per questo motivo è diventato ormai raro. 2 tipo orientale: la prevenzione dei Russi nei confronti dei popoli asiatici che, pure, popolavano (e popolano) la loro patria risale ai secoli finali del Medio Evo, duranti i quali i Tartari, di stirpe mongolica, invasero la Russia europea e la tennero a lungo sottomessa. 33