213 Giuseppe Culicchia La scelta di Anselm Un bel giorno si fa per dire , mentre si stanno per disputare i mondiali di calcio, arriva in Italia uno strano tifoso del Brasile. Si chiama Anselm, è nato nella foresta amazzonica, ha venticinque anni e gli piace osservare tutto ciò che lo circonda. Attenzione, però: è un formichiere. lungo due metri e mezzo, pesa parecchi quintali, si laurea in filosofia all Università di Torino, parla correntemente brasiliano, inglese, svizzero, italiano e formichierese. Il racconto presenta una delle miniavventure di questo imprevedibile ospite nel nostro mondo caotico. A prima vista, Anselm può sembrare timido e goffo, goloso e bizzarro com è, ma sa usare il computer, si tiene informato, ama la pace, rispetta la natura, s indigna di fronte alle ingiustizie e si ribella ai soprusi. Soprattutto è dotato di raro buon senso, quello che forse manca a tante persone; e questa sua dote, nell episodio qui presentato, diventa un mezzo di difesa indispensabile contro certe follie della tecnologia moderna. Giuseppe Culicchia (1965), torinese, è una delle nuove voci della narrativa italiana degli ultimi anni. Oltre a Tutti giù per terra (1994), da cui è stato tratto il film omonimo, ha pubblicato con successo i romanzi Paso doble (1995), Bla bla bla (1997), Ambarabà (2000) e A spasso con Anselm (2001). Ingenuo solo in apparenza, Culicchia esamina con occhio stupefatto la nostra realtà, a volte talmente assurda da far sorridere, sia pure con una punta di amarezza, ma indirettamente ne rileva e denuncia i problemi. G. Culicchia, A spasso con Anselm, Milano, Garzanti 2001.