95 Luigi Pirandello Alberi cittadini Natura e grande città rappresentano un contrasto doloroso per l uomo contemporaneo, che rimpiange la spontaneità di territori liberi e aperti, ma è costretto dalle circostanze ad accettare una vita da recluso. Le riflessioni dell autore del racconto non riguardano solo la compassione per le povere piante prigioniere e mutilate, ma la pena che avverte anche per se stesso. L osservazione del triste destino degli alberi in città porta il narratore ad attribuire alle piante sensazioni e sentimenti umani. Anche molte persone che scelgono di vivere in una metropoli, perché attratte dal miraggio di un esistenza migliore, provano un disagio simile a quello del mondo vegetale, costrette in ambienti spesso grigi, poco accoglienti o dannosi per la salute. Luigi Pirandello (1867-1936), siciliano, laureatosi a Bonn, si stabilì a Roma, dove si dedicò all insegnamento della lingua italiana e, come scrittore, contribuì notevolmente alla nascita del romanzo moderno (Il fu Mattia Pascal, 1904).Tra le sue centinaia di novelle, in cui l ironia si alterna alla pietà, rimangono memorabili La giara (1909), La patente (1911), Ciàula scopre la luna (1912) e tantissime altre. Trasferì spesso in teatro (Maschere nude, 1920-38), apportandovi audaci innovazioni, i suoi temi complicati e pessimistici, basati sull osservazione della realtà e trattati con sottile indagine psicologica. Ottenne il premio Nobel nel 1934. L. Pirandello, Novelle per un anno, Milano, Mondadori 1986.