129 Richard Rive La panchina L apartheid , attuato dal 1954, nell Unione Sudafricana, contro la popolazione nera da parte degli Afrikaner (gli abitanti bianchi di origine boera) provocò sanzioni della comunità internazionale e, tra il 1985 e il 1991, furono abrogate le leggi fondamentali su cui si reggeva il sistema razzista. Il racconto è ambientato all inizio del processo di liberazione. Proprio in quegli anni (fine Cinquanta primi Sessanta), manifestazioni e proteste diventavano sempre più frequenti.Tuttavia, per decenni, rimasero vietati i matrimoni misti, s imposero aree residenziali differenziate per le diverse comunità e si riservò ai bianchi l accesso a determinate professioni, cariche, scuole, trasporti e locali pubblici. In simili condizioni, dunque, anche il sedersi su una panchina vietata alle persone di colore poteva rafforzare per un nero il senso della dignità, l orgoglio delle radici, e rappresentare un contributo al conseguimento dell ideale di una società democratica e libera. Ed è proprio ciò che fa Karlie, il protagonista del racconto, affrontando con consapevolezza, anzi quasi provocando le prime conseguenze del dominio brutale di una razza su un altra. Richard Rive (1931-1989), nato a Città del Capo (Repubblica Sudafricana), si laureò in Lettere alla Columbia University di New York, ma visse a lungo nella sua città natale, dove morì assassinato da ignoti. Maestro nell arte del racconto breve, esordì negli anni Cinquanta sulle pagine della rivista Drum. In seguito pubblicò molte opere di narrativa, fra cui racconti (African Songs, 1963; Quartet, 1963), romanzi (Emergency, 1964) e il volume autobiografico Writing Black (1981), a dimostrazione che anche la memoria e la scrittura possono essere armi contro l oppressione e il razzismo. In italiano è stato tradotto il romanzo District Six (Roma, 1990). R. Rive, in Almanacco Letterario Bompiani, Milano, Bompiani 1961, trad. it. di R. Sanesi.