13 Fredric Brown Sentinella In questa significativa short-story è evidenziata, in sintesi estrema, artisticamente perfetta, ma moralmente tristissima, la prevalente reazione umana (o universale?) nei confronti dell altro , del diverso, dell alieno. L intero racconto è narrato dal punto di vista, visivo e mentale, del protagonista, una sentinella spaziale, di cui il lettore viene a conoscere anche i pensieri. Così, i nemici vengono giudicati crudeli, schifosi, ripugnanti mostri , compreso quello che sta strisciando verso di lui. Fino a un certo momento, ti immedesimerai anche tu nel suo modo di sentire la diversità, anche perché molti autori di fantascienza descrivono in termini mostruosi gli extraterrestri. E, per il concetto di normale, cioè di diverso da chi , tenderai quasi certamente ad applicare il tuo modello, considerando, come minimo, strano il nemico dell eroica, ma sensibile sentinella. Scoprirai, invece, la relatività dei punti di vista e forse ti domanderai persino quanta parte di verità sappia cogliere il protagonista nel giudicare il proprio avversario. Fredric Brown (1906-1972), nato a Cincinnati (Ohio, Stati Uniti), esercitò a lungo la professione di correttore di bozze presso un giornale di Milwaukee. Ma, dopo la pubblicazione del primo romanzo, Sangue nel vicolo (1947), e della sterminata serie di racconti polizieschi e di fantascienza che seguirono, divenne scrittore a tempo pieno. Molte sue opere, infatti, come Assurdo universo (1948) o Il vagabondo dello spazio (1957), e specialmente raccolte di storie brevi, hanno riscosso uno straordinario successo e sono ormai considerate dei classici. Brown gioca molto sulla creazione di un clima angoscioso e instabile entro il quale fa muovere i personaggi sino alla fulminante sorpresa finale. F. Brown, Cosmolinea B-2, Milano, Mondadori 1983, trad. it. di C. Fruttero.