45 Giorgio Celli Il gioco della civiltà Il racconto è duro, paradossale e provocatorio, ma contiene profonde verità o, per lo meno, elementi di riflessione sulle difficoltà e sui pericoli insiti nella mania di civilizzare altri popoli. Il protagonista, portatore di civiltà, anzi di una civiltà, la sua, fa parte di una società di cui possiede i difetti, le mire, i bisogni e anche gli ideali. Si batte per uno scopo magari giusto, ma tende a trasformare, moralizzare e modernizzare usi e costumi altrui ad ogni costo , a costo persino della degradazione e della morte, in contrasto con le premesse e in piena contraddizione addirittura con i propri principi e con quelli del tipo di cultura da cui proviene. Le altre civiltà hanno una morale e una cultura diverse , che però hanno consentito loro di mantenersi sane e vitali. sciocco e presuntuoso sottovalutare in partenza gli altri popoli e pretendere di civilizzarli , inculcando loro le nostre concezioni e la nostra morale. Eppure, in questo caso la tortura è una pratica davvero vergognosa e assolutamente da abolire e il cerchio si chiude, e la discussione riprende. Giorgio Celli, è professore di entomologia presso l Università di Bologna e coordinatore di vari gruppi di ricerca in campo ecologico. Accanto al lavoro scientifico ha sempre coltivato una parallela attività letteraria e artistica di successo. , inoltre, conduttore della fortunata trasmissione televisiva Nel regno degli animali. Fra le sue pubblicazioni recenti e di più forte valenza narrativa o saggistica, ricordiamo La scienza del comico (1987), Le farfalle di Giano (1989), Bugie, fossili e farfalle (1991), Sotto la quercia (1992), Il gatto di casa: etologia di un amicizia (1997) e L alfabeto dell ecologia (2000). G. Celli, Dio fa il professore,Torino, Bollati Boringhieri 1994.